Stipendi, più di 1000€ in più sul tuo conto corrente: è già legge | Italiani in visibilio
Con la nuova finanziaria, almeno 1.000 euro in più sul conto corrente dei lavoratori italiani. Com’è possibile? Leggere per credere.
Con la manovra finanziaria, varata dal Consiglio dei Ministri lo scorso 16 ottobre, ottime novità in vista per i lavoratori italiani che, senza muovere un dito, si troveranno con oltre 1.000 euro in più in busta paga praticamente da subito.
Garantire questo sostegno, in un periodo di crisi economica e finanziaria per milioni di famiglie che vedono i loro redditi divorati dall’inflazione e dalla schizofrenia dei costi energetici, costerà alle finanze pubbliche una quindicina di miliardi su una manovra che, in tutto, ne pesa circa 25.
Assicurate le coperture finanziarie necessarie per rendere attiva la manovra 2024 – con la “bollinatura” della Ragioneria dello Stato – ecco quindi come e dove sarà possibile intervenire per mettere una ottantina di euro in più nelle buste paga degli italiani ogni mese.
La prima operazione utile sulle buste paga arriva dal taglio del cuneo fiscale/contributivo: ovvero la riduzione delle ritenute che si trovano nelle buste paga di ogni lavoratore e che finiscono nelle riserve previdenziali e di sostegno gestite dall’INPS.
Finanziaria 2024: tagli, tagli, tagli
Tra i punti varati nella manovra approvata, una prima riduzione del 15% delle imposte è prevista per le imprese che assumano giovani, donne o (ex) percettori di Reddito di Cittadinanza e questo dovrebbe allargare la platea (e non poco) dei lavoratori dipendenti che potranno, quindi, beneficiare anche delle altre misure, oltre ad aver trovato un lavoro a tempo indeterminato.
Con circa 10 miliardi di euro si finanzierà il taglio del cuneo fiscale/contributivo sulla busta paga per tutti quei lavoratori che guadagnano fino a 25mila euro l’anno (-7%) e da 25mila fino a 35mila (-6%): praticamente quanto prevedeva la manovra targata Matteo Renzi.
Cuneo fiscale -7% e Irpef al 23%
A questi si dovranno aggiungere i risparmi Irpef dovuti all’ aliquota unica del 23% per i redditi fino a 28mila euro all’anno, con un aumento della soglia per la “no tax area”, fissata in 8.500 € annui. Le nuove aliquote prevedono che si paghi il 35% per i redditi compresi tra i 28mila ed i 35mila euro ed il 43% per coloro che superano i 50mila euro di reddito annuo: tutto questo per la modica somma di altri 4,3 miliardi di euro da trovare nelle case dello Stato.
A questi quattrini vanno poi aggiunti i benefici ulteriori previsti per la riforma delle aliquote Irpef ed ecco come si potrà arrivare ai 1.430 euro (circa) all’anno in più che i lavoratori italiani si ritroveranno in tasca.