Caro bollette, ora sono fuori controllo: “Sono numeri preoccupanti, la situazione è peggiorata” | Gli esperti sotto shock
Sempre più crescente la sfida della povertà energetica in Italia: esperti in allarme per la platea che colpisce
La definizione di “povertà energetica “che dà il rapporto Oipe, parla di “difficoltà di acquistare un paniere minimo di beni e servizi energetici, ovvero alternativamente, in un’accezione di vulnerabilità energetica, quando l’accesso ai servizi energetici implica una distrazione di risorse superiore a un valore normale”. Ed è, questa, una condizione comune a milioni di famiglie che lottano per garantirsi un accesso adeguato all’energia necessaria per il riscaldamento, il raffreddamento e l’illuminazione delle proprie case.
Milioni di persone, dunque, che vedono precipitare ai minimi termini il loro livello di qualità della vita, a causa di risorse economiche limitate che si riflettono, inaspettatamente per i più distratti, sul quotidiano dell’intera collettività.
Un esempio? Le difficoltà nel riscaldare adeguatamente la propria abitazione possono portare a un aumento delle malattie legate al freddo, con conseguenze dirette sul sistema sanitario e i costi relativi.
Il problema è ulteriormente accentuato dal crescente aumento dei prezzi di elettricità e gas, che hanno reso sempre più difficile per le famiglie a basso reddito mantenere degli standard di vita decorosamente accettabili, soprattutto quando costi schizzati alle stelle impattano su persone che hanno bassi salari o sono addirittura disoccupate.
Le famiglie immigrate colpite 2 volte e mezzo più di quelle italiane
Una condizione particolarmente grave in cui, nel nostro Paese, versano moltissime famiglie immigrate, con una povertà energetica che colpisce il 2,5 volte di più rispetto alle famiglie italiane e che dovrebbe costringere chi governa ad affrontare la questione con un occhio attento anche alle diseguaglianze sociali ed all’integrazione delle comunità straniere.
Precipitato tanto velocemente quanto inesorabilmente dalla pandemia da Covid-19, il quadro generale della povertà energetica in Italia è ulteriormente flagellato dalla schizofrenia dei costi energetici dovuti, prima, al confitto russo-ucraino e, ora, a quello tra Israele e i palestinesi di Hamas. Ed il fenomeno, ormai, ha raggiunto vette inaccettabili, condizionando la vita di famiglie e di minori che, come sempre, pagano il prezzo più alto delle crisi.
Povertà energetica, numeri da brivido
I dati sullo stato della povertà energetica in Italia sono terrificanti. Nel 2021, c’erano 2,2 milioni di famiglie coinvolte, con un aumento di 125.000 rispetto all’anno precedente: ovvero l’8,5% delle famiglie italiane, con ben 950.000 minori, il 10% del totale dei nostri ragazzi. In tutto, quindi, si parla di circa 5 milioni di persone (il 20% sono minori) che si trovano in questa condizione. Ed è un fenomeno diffuso da nord a sud: si va dal 4,6% delle Marche al 16,7% della Calabria. Sopra la media nazionale troviamo Trentino Alto Adige, Campania, Sardegna, Abruzzo, Sicilia, Basilicata, Molise, Puglia e Calabria.
A livello territoriale, si legge nell’ultimo rapporto Oipe, si è registrata una significativa riduzione del numero di famiglie in povertà energetica nelle isole, ma non perché sia aumentato il loro livello di reddito, bensì grazie ad un inverno più mite rispetto alla media degli ultimi 30 anni. E’ invece aumentata la percentuale di famiglie in condizione di povertà energetica nel Nord Est e nel meridione. Gli esperti hanno lanciato l’allarme: se non è emergenza questa, difficile immaginare cos’atro possa esserlo.