Si tratta di un fenomeno sempre più diffuso: comunità parzialmente abitate disposte a svendere immobili per ripopolarsi. Scopriamo dove.
Con l’anno della pandemia, il 2020, anche il nostro paese ha scoperto una tipologia di lavoro altrove già molto diffusa: lo smart working. Adottato in quel periodo in Italia per necessità, è però ancor oggi possibile trovare opportunità di lavoro da remoto, che ci consentano di vivere dove si voglia, anche distanti migliaia di chilometri dal proprio datore di lavoro o dai propri clienti.
Poter lavorare a distanza si coniuga inoltre perfettamente con un’ulteriore esigenza, emersa anch’essa a seguito del Covid: abbandonare gli spazi ristretti dei condomini urbani, l’affollamento e l’inquinamento delle grandi città.
Due esigenze che si sposano, dunque, e che hanno trovato, ultimamente, la possibilità di divenire realtà, grazie anche all’iniziativa di molte piccole comunità rurali sparse un po’ in tutt’Italia. Sono sempre di più, infatti, i borghi italiani che offrono case sfitte a prezzi simbolici per attrarre nuovi residenti.
Il meccanismo, quasi sempre analogo ovunque, è il seguente: un borgo rurale o montano, che si sta progressivamente spopolando da anni, al fine di attrarre nuovi giovani residenti, propone – in affitto o in vendita – case al prezzo simbolico di 1 euro, a patto che divengano, a seguito di ristrutturazione, dimora abituale del nuovo affittuario/proprietario.
L’ultimo caso, in ordine di tempo, è quello del comune sardo di Ollolai. Trattasi di un paesino di poco più di mille anime, sito in piena Barbagia.
Qui la giunta comunale ha lanciato la campagna “Work from Ollolai”, un’iniziativa rivolta prevalentemente a remote workers internazionali, disposti a trasferirsi praticamente gratis (1 euro l’affitto mensile), ristrutturando nel paese una casa sfitta. Ma non si tratta, ovviamente, di un caso isolato. Molti altri borghi italiani hanno lanciato iniziative analoghe a quella del comune sardo.
Uno dei primi Comuni a lanciare l’idea delle case in vendita ad 1 euro è stato quello grossetano di Montieri, situato nell’entroterra delle Colline Metallifere. L’unica condizione posta all’acquirente, pena l’annullamento del contratto, è che l’immobile venga ristrutturato entro tre anni dalla compera.
L’elenco dei comuni “in svendita” è piuttosto lungo. Se ne contano ad oggi ben 28 in Sicilia, 6 in Sardegna, 6 in Calabria, 4 in Puglia, 4 in Basilicata, 5 in Campania, 1 in Molise, 3 nel Lazio, 6 in Abruzzo, 1 nelle Marche, 2 in Toscana, 2 in Liguria, 3 in Piemonte, 1 in Lombardia ed 1 in Valle d’Aosta.