Una situazione generalizzata, divenuta praticamente insostenibile. Il debito privato è alle stelle e occorrono rimedi efficaci e veloci.
Sono sempre più frequenti, e gravi, le situazioni private di sovraindebitamento. Un fenomeno, quello dell’eccesso di debito privato, che è emerso a seguito della grande crisi finanziaria del 2008 e a quella del debito sovrano del 2012.
All’epoca furono soprattutto i piccoli imprenditori a vivere un momento di grandissima difficoltà, tanto da giungere a compiere l’estremo gesto del togliersi la vita, sopraffatti da impegni non più onorabili. Da allora si è cercato di contenere il fenomeno anche per mezzo di leggi dello Stato.
Ciononostante, l’effetto perverso di redditi al palo, aumento dei prezzi e patrimonio da mantenere ha di fatto continuato a far crescere il fenomeno del debito privato. Se nel 2012 il 5,4% delle famiglie italiane era sovraindebitato, nel 2018 la percentuale è salita al 10% e oggi, 2023, siamo addirittura arrivati al 12%.
Una precisazione: il sovraindebitamento è un fenomeno diverso, in quanto molto più grave, dall’indebitamento semplice. Se quest’ultimo è tutto sommato gestibile nel tempo, il primo è caratterizzato sostanzialmente dall’impossibilità di far fronte a tutti gli impegni. Tra i rischi a cui si espone il sovraindebitato, oltre a quello del pignoramento dei beni, c’è, tra l’altro, anche il cadere nelle mani degli usurai, con tutto ciò che ne consegue.
Come dicevamo, lo Stato ha tentato, a partire dal 2012, di contenere, tramite una legge, il fenomeno. La Legge 3/2012, “Disposizioni in materia di usura e di estorsione, nonché di composizione delle crisi da sovraindebitamento” è per l’appunto dedicata a questa grave piaga.
Da allora è possibile, per i sovraindebitati, accordarsi con i creditori attraverso la mediazione di un istituto specifico, l’Organismo per la Composizione della Crisi da Sovraindebitamento, ristrutturando il debito e provvedendo a sanare – nei limiti delle proprie possibilità effettive – quanto dovuto.
La legge è divenuta subito nota, giornalisticamente, col nome di “salva suicidi“. Ma nonostante le ottime premesse, il problema che si è riscontrato in questi anni è l’eccessiva burocratizzazione delle procedure di esdebitazione.
Se in Germania e Francia si riesce a chiudere circa 100.000 pratiche l’anno, in Italia ci fermiamo alla misera cifra di 7.700. Una lentezza delle procedure che non fa altro che aggravare l’esposizione verso i creditori da parte del sovraindebitato, il quale rischia, ogni mese che passa, di vedersi portar via anche la casa. Sembra però che entro la fine dell’anno – così ha dichiarato un esponente dell’esecutivo – venga presentato un nuovo disegno di legge, al fine di snellire e velocizzare l’esdebitazione.