E’ allarmante sapere, nel mese dedicato all’educazione finanziaria, che i giovanissimi non sanno gestire i propri risparmi. Ma come aiutarli?
Le competenze di tipo economico-finanziario sono sempre state un problema, soprattutto nel nostro paese. Da anni la Banca d’Italia redige un report sull’alfabetizzazione finanziaria degli adulti: gli ultimi dati, del 2023, riportano un valore di 10,6 su una scala da 0 a 20.
Al di là dei dettagli del report, possiamo semplicemente evidenziare che ad ottenere un punteggio più alto sono i maschi adulti maggiormente scolarizzati, di età compresa tra i 35 ed i 64 anni. Penalizzati, quindi, i giovani e le donne.
Proprio sui giovani si concentra un’indagine promossa da Kruk, realtà esperta della filiera del debito. Secondo tale dossier, i rappresentanti della cosiddetta Generazione Z – ossia i nati a cavallo dei tardi Novanta e i primi anni del nuovo millennio – sono decisamente messi molto peggio, in relazione all’ABC della finanza, rispetto a tutti gli altri.
Ciò che emerge è proprio una difficoltà generazionale nella gestione del denaro. Di seguito cercheremo, tramite alcuni esempi, di evidenziare quali sono i comportamenti dei giovani che possiamo considerare tra i più rischiosi per una corretta pianificazione economico-finanziaria.
L’indagine di Kruk evidenzia, ad esempio, come i ventenni di oggi siano pochissimo autonomi nelle scelte di tipo economico e finanziario. Il 25% di essi – uno su quattro – prima di prendere una decisione economica si consulta sempre con un coetaneo. Il quale ha, peraltro, mediamente anch’esso, una scarsa cultura finanziaria.
Un ragazzo ogni cinque, inoltre, tende ad indebitarsi anche solo per acquistare un nuovo smartphone. Il dato sull’indebitamento della Generazione Z è particolarmente elevato in Sicilia, dove ben otto ventenni su cento sono già alle prese con le rate da pagare. In sintesi, il 17% dei giovani ammette candidamente di non aver sotto controllo la propria situazione economico-finanziaria e di non essere disposto a cambiare tale comportamento.
Le cause di questa tendenza all’indebitamento sono da rintracciarsi nelle scarse competenze finanziarie di base, nella crescita del costo dei beni di consumo e nell’incapacità di alcune generazioni a rinunciare a beni ed esperienze che non si possono ancora permettere.
Sono sostanzialmente tre i suggerimenti che emergono dall’indagine Kruk per aiutare i ventenni a migliorare la propria consapevolezza sui temi di economia e finanza: una maggiore e sistematica pianificazione, tramite la distinzione tra spese ordinarie, straordinarie ed imprevisti; maggior trasparenza verso l’esterno, in modo da poter chiedere aiuto prima che la situazione debitoria precipiti; informarsi il più possibile, anche in autonomia, tramite libri, blog ed altro, redatti da fonti considerate autorevoli nel campo dell’economia e della finanza.