Limite al contante, se ritiri questa somma dal conto corrente ti becchi 15mila euro di multa: un rischio da non sottovalutare
Non tutti lo sanno e la multa è davvero salatissima. Ecco quello che c’è da sapere per evitarla in tutti i modi giusti.
Ora nessuno davvero riesce a farne a meno, ma quando sono nati i primi conti correnti? Essi sono strumenti finanziari essenziali per la gestione dei fondi personali o aziendali ed hanno radici che risalgono a secoli fa.
Tuttavia, la versione moderna di essi ha origine storiche più recenti. I primi sistemi di contabilità risalgono all’antichità ma i conti correnti moderni, come li conosciamo oggi, hanno iniziato a svilupparsi in Europa nel XVII secolo.
A quel tempo, banche come il Banco di Rialto a Venezia, fondato nel 1587, iniziarono ad offrire servizi di conto corrente e deposito. Nel corso dei secoli, l’evoluzione delle istituzioni finanziarie ha portato ad un perfezionamento dei servizi legati ai conti correnti.
Questi servizi includono prelievi, depositi, scrittura di assegni, utilizzo di carte di credito e, con l’avvento della tecnologia moderna, pagamenti e transazioni online. Il limite di prelievo da un conto corrente può variare notevolmente a seconda dell’istituto finanziario, del tipo di conto e delle specifiche dell’accordo con la banca.
Limiti personalizzati a seconda dell’istituto bancario
Tuttavia, alcune banche possono imporre limiti giornalieri o settimanali ai prelievi per motivi di sicurezza. Questi limiti possono essere personalizzati anche su richiesta del cliente o in base agli accordi con la banca.
L’apertura di un qualsiasi conto corrente, quindi, prevede delle regole ben precise sia per il deposito sia per il prelievo. Qualora se ne dimenticasse col tempo, sul contratto stipulato ci saranno tutte le informazioni del caso.
I limiti di prelievo da tenere sotto controllo
Come riportato da fiscomania.com, dallo scorso gennaio il limite del pagamento in contanti è salito a 5000 € mentre, il prelievo di denaro contante dal proprio conto corrente, sappiamo che è un po’ più complesso. Qualsiasi soggetto infatti può chiedere al proprio istituto di trasformare i risparmi in denaro contante.
Su questo punto, per evitare l’antiriciclaggio, l’Unità di Informazione Finanziaria (UIF) fa ferimento al fatto che il limite per il prelievo è di 10.000 € nell’arco di un mese quindi per monitorare il tutto vi è il controllo di tale Unità che riguarda tutte le entrate, le uscite dal conto corrente e il controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate. Se però il contribuente fa una richiesta che supera i 10.000 di euro, l’istituto bancario è tenuto a segnalare il tutto alla UIF per contrastare operazioni eventualmente legate a denaro che potrebbe essere riciclato o finanziamenti del terrorismo.