Donazione a basso costo, dal 2024 regalare i beni ai propri figli sarà molto più vantaggioso | I cambiamenti sono inaspettati
Per quanto ne sappiamo oggi, la Legge di Bilancio introdurrà una rilevante modifica relativa agli atti di donazione. Scopriamola assieme.
Sono molte le aspettative sulla nuova Legge di Bilancio, l’articolato di fine anno dedicato alla pianificazione economica e finanziaria per l’anno a venire. Come sempre, il testo di legge definitivo verrà approvato ed emanato non prima della fine dell’anno, ma già sappiamo alcune cose in relazione al suo contenuto.
Oltre a diverse misure mirate al contenimento della pressione fiscale, soprattutto per i ceti medio-bassi, tra le novità della Legge di Bilancio sembra proprio che vi sia anche una modifica relativa alla disciplina che regola gli atti di donazione.
La donazione di un immobile da parte di un genitore ad un figlio è un atto molto spesso utilizzato, soprattutto grazie al fatto che la franchigia al di sotto della quale non scattano le imposte è decisamente alta.
Ricordiamo infatti che il limite al di sotto del quale le tasse sulla donazione non scattano è pari ad 1.000.000 €, se la transizione è fatta tra genitori e figli. E comunque l’imposta sull’eccedenza si rivela essere piuttosto contenuta, essendo pari al 4%. Ma è raro che un immobile regalato al proprio figlio superi il valore di 1.000.000 €.
Gli svantaggi della donazione
Ricevere un bene immobile in donazione è oggi però fortemente limitante se il donatario, ossia colui che riceve il bene, avesse intenzione di vendere a terzi l’immobile regalato. Questo perché è sempre possibile che un erede del donante si opponga alla donazione, motivando tale atto ostativo in quanto lesivo dei propri diritti.
Ricordiamo infatti che esiste, per legge, una quota legittima di beni del donante che spetta agli eredi diretti, e che non può essere alienata con atto di donazione. Tali eredi potranno agire nei confronti del donatario anche dopo un lasso di tempo molto lungo: entro venti anni dall’atto di donazione o entro dieci anni dalla morte del donante.
La riforma della donazione
Ciò significa che il bene immobile trasferito anni prima al donatario, sul quale magari sono anche stati spesi molti soldi, potrebbe dover essere restituito.
Risulta chiaro che la vendita di un bene donato, oggi, è praticamente assai difficile. Diversa però dovrebbe essere la situazione dal prossimo anno. Sembra infatti che verrà cancellata l’azione di restituzione nei confronti dei terzi che avessero acquistato il bene donato. Gli eredi legittimari non potranno cioè accampare più pretese sul bene alienato per vendita ma solo potranno rivalersi, in termini esclusivamente economici, sul donatario. Ovviamente rispettando la tempistica prevista dalla legge: entro dieci anni dalla morte del donante e entro vent’anni dalla trascrizione della donazione.