Inflazione, per contrastare gli aumenti lo stipendio attuale non basta: la cifra che salva tutti sembra irraggiungibile
Il divario tra l’inflazione e gli stipendi degli italiani è sempre più ampio: quanto bisognerebbe guadagnare in più per vivere decorosamente?
Una cosa è certa: nel nostro Paese, l‘inflazione è in costante crescita, ma purtroppo, gli stipendi non seguono lo stesso trend di aumento e questa discrepanza sta mettendo a dura prova il potere d’acquisto delle famiglie italiane, costringendole a fare salti carpiati per sostenere il sempre più caro-vita.
A questo punto, una domanda sorge spontanea: di quanto dovrebbero aumentare i salari per garantire un adeguato sostegno in un momento così difficile?
Secondo un recente rapporto pubblicato dall’Istat, la retribuzione oraria dei lavoratori è cresciuta, in media, del 2,6% nei primi 9 mesi di quest’anno (rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). Parliamo di media, però! Significa che gli aumenti non sono stati uniformi, tra le diverse categorie di lavoratori..
Gli impiegati nel settore industriale e i dipendenti della pubblica amministrazione sono quelli che hanno registrato un aumento più significativo, rispettivamente del 4,5% e del 3,3%.
Stipendi in aumento medio del 2,6%, ma qualcuno è rimasto al palo
Al contrario, i lavoratori dei servizi privati vedono solo un modesto +1,6%. Se si esaminano le categorie di lavoratori specifiche, emergono situazioni in cui gli stipendi sono aumentati in misura maggiore, come nel caso dei Vigili del Fuoco (+11,3%), dei lavoratori del settore metalmeccanico (+6,2%) e dei dipendenti del servizio sanitario nazionale (+5,9%). Altri, invece, come chi opera nel settore alberghiero, pubblici esercizi e farmacie, non hanno registrato alcun aumento.
Tuttavia, nonostante questi incrementi, gli stipendi attuali non riescono a tenere il passo con l’inflazione che pare non voler smettere di crescere: l’ultimo report dell’Istat riporta un’inflazione annua al 5,3%, con previsioni a fine 2023 che indicano un aumento al 5,7% rispetto all’indice generale e al 5,2% per la componente di fondo.
A quello che serve ci arrivano solo metalmeccanici e vigili del fuoco
Di conseguenza, un aumento salariale adeguato dovrebbe essere almeno pari, se non superiore, al 5,4 %, ma le uniche eccezioni sono rappresentate dai Vigili del Fuoco e dai metalmeccanici, che hanno registrato un aumento annuale rispettivamente, come detto, dell’11% e del 6%, superando così l’andamento dell’inflazione.
E purtroppo, nonostante i tentativi di alleggerire la pressione fiscale, le retribuzioni degli italiani, nella maggior parte dei casi, soffrono non poco a reggere il passo con l’aumento generale dei prezzi e riuscire a mettere da parte qualche risparmio è impresa sempre più ardua.