Partita IVA, i limiti del forfettario mettono in ginocchio gli autonomi: se superi questa soglia torni indietro | Fai attenzione o sarai sommerso di tasse
Se possiedi la Partita IVA devi fare attenzione a questi dettagli. Segui queste dritte per evitare di trovarti nei guai.
La Partita IVA, acronimo di partita individuale di volta associata, è un elemento cruciale nel programma fiscale italiano. Questo codice alfanumerico univoco è stato introdotto con la legge n. 663 del 1941, che istituì l’imposta sul valore aggiunto.
Essa è emessa dall’Agenzia delle Entrate e serve ad identificare in modo univoco le imprese e i liberi professionisti per scopi fiscali. Chiunque svolga un’attività economica in Italia, che si tratti di un commerciante, artigiano, professionista (come avvocati, medici o architetti), o anche di imprese straniere operanti nel Paese, è tenuto ad ottenere una Partita IVA.
Questo numero identificativo è associato all’obbligo di registrarsi presso il registro delle imprese, gestito dalla Camera di Commercio, che raccoglie dettagliate informazioni sulle imprese italiane. Esistono diverse tipologie di Partita IVA, ognuna legata a specifici regimi fiscali, come l’ordinario, l’agevolato o il forfettario.
Ogni regime ha le proprie regole e tasse di imposizione, adattati alle esigenze specifiche dell’attività economica. Essa è strettamente collegata all’imposta sul valore aggiunto che le imprese raccolgono sulle vendite e versano all’Agenzia delle Entrate.
La trasparenza finanziaria
La Partita IVA è fondamentale anche per l’emissione e la ricezione di fatture, poiché è obbligatorio indicare questo codice nei documenti fiscali. Gli adempimenti di questo genere sono parte integrante del possesso di una Partita IVA.
Ciò include la presentazione regolare delle dichiarazioni fiscali ed il rispetto degli obblighi contabili stabiliti dalla legge. Anche le società straniere che operano in Italia possono essere tenute a registrarsi per ottenere la Partita IVA contribuendo così alla trasparenza finanziaria nel contesto internazionale.
Le importanti modifiche della Legge di Bilancio 2023
È giusto dire che con la Legge di Bilancio del 2023 c’è stato un’importante introduzione nel mondo economico italiano. Basti pensare che la soglia dei ricavi e dei compensi è stata innalzata e non è più di 65.000 € ma è di 85.000 €.
Qualora dovesse essere superata questa soglia, sarà applicato il regime ordinario. La stessa Legge però ha introdotto anche una norma antielusione e cioè se il rapporto tra ricavi e compensi vada a superare i 100.000 €, è immediata l’uscita dal regime forfettario e così vengono ripristinati tutti quegli obblighi che sono tipici del regime ordinario. Ciò è quindi reso possibile dalla modifica che la Legge di Bilancio 2023 ha effettuato relativamente all’articolo 1 della legge 190 del 2014.