Lavoro, le donne dipendenti hanno un’arma in più per tenersi il posto di lavoro: in questo caso il capo non può mai licenziare
Le donne sempre più protagoniste nel mondo del lavoro. Ora ancora più tutelate e nessuno potrà mandarle via, scopri il motivo.
Le donne sono entrate nel mondo del lavoro in Italia già nel corso del XIX secolo, ma la loro partecipazione è stata inizialmente limitata e spesso legata a determinati settori o a lavori domestici non retribuiti.
Durante la prima metà del XX secolo, le opportunità di lavoro per loro erano ancora molto limitate e alcune di loro erano impiegate in settori come l’istruzione, l’assistenza sociale e il settore tessile.
Negli anni ’60 e ’70, il movimento femminista ha cominciato a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza dell’uguaglianza di genere, compresa l’uguaglianza nell’accesso al lavoro. Le lotte per i diritti delle donne hanno contribuito a una maggiore partecipazione femminile nel mercato del lavoro.
Negli ultimi decenni, in Italia come in molte altre società occidentali, c’è stato un aumento significativo della partecipazione delle donne nel mondo del lavoro. Proprio nel nostro Paese, come in molte altre società, molte di loro sono impiegate in una vasta gamma di settori e professioni.
Altre occupazioni in cui emerge la forte presenza femminile
Tuttavia, ci sono ancora alcune tendenze e stereotipi di genere che influenzano la scelta di diverse professioni. Molte donne, infatti, lavorano nel settore dei servizi sociali, come assistenti sociali, operatori sanitari, infermiere e insegnanti, ma non solo.
Sono spesso impiegate anche come insegnanti in varie fasce d’età, dalle scuole elementari alle università. Moltissime lavorano nei settori del commercio al dettaglio, soprattutto in ruoli come commesse e addette alle vendite.
Il divieto di licenziamento per matrimonio
Ruoli come receptionist, addette alla clientela e personale di servizio sono spesso occupati da donne nel settore turistico e dell’ospitalità. Le donne sono impiegate in posizioni amministrative, come segretarie, assistenti e impiegate di ufficio. C’è qualcosa, però, che nonostante sia presente in Italia da diversi anni, viene spesso omesso o dimenticato.
Molte persone e aziende, però, in Italia, ignorano che ci sia il divieto di licenziamento per matrimonio. Infatti ciò è previsto dall’articolo 35 del decreto legislativo 198 del 2006. Nel nostro ordinamento è previsto che questo divieto sia attuato dal giorno delle pubblicazioni fino ad un anno dalle nozze. Lo stesso articolo però darebbe l’opportunità all’azienda di dimostrare che il presunto licenziamento non sarebbe da collegare al matrimonio della dipendente.