Settimana corta al lavoro, grazie all’AI milioni di lavoratori riprenderanno possesso del proprio tempo | Scopri se tocca anche a te
La rivoluzione dell’Intelligenza Artificiale in azienda: settimana lavorativa più breve, senza compromessi sulla produttività
Nel contesto attuale dell’evoluzione tecnologica, si profila una prospettiva rivoluzionaria per il mondo del lavoro: la riduzione dell’orario settimanale grazie all’Intelligenza Artificiale, un’innovazione che promette di restituire preziose ore ai lavoratori, senza compromettere la produttività o le retribuzioni.
Secondo un report del think tank Autonomy, l’impatto dell’IA potrebbe consentire a milioni di individui di abbracciare una settimana lavorativa più breve, così da ridurre le distanze nella ricerca degli equilibri possibili tra vita professionale e personale.
Il rapporto, basato su un’analisi approfondita delle nuove tecnologie dell’Intelligenza Artificiale, proietta scenari che delineano un futuro sorprendente: in uno di questi, grazie all’implementazione dell’IA, si prevede la riduzione fino al 28% delle ore lavorative per una considerevole fetta della forza lavoro nei Paesi dove è stato effettuato lo studio. Tutto tempo da restituire alla famiglia e agli interessi dei lavoratori.
L’introduzione di Large Language Models nei contesti lavorativi e professionali è considerata il motore trainante di questa trasformazione: l’IA è vista come catalizzatore di un cambiamento positivo, che potrebbe aumentare la produttività, consentendo così una riduzione dell’orario senza compromettere il guadagno individuale.
L’IA come alleato, non come concorrente
Questo scenario prospettico non solo porta alla ribalta l’importanza dell’IA nell’ambito lavorativo, ma evidenzia anche l’impatto sociale e personale di questa rivoluzione: nel nostro Paese è ancora molto forte la diffidenza verso l’impiego dell’Intelligenza Artificiale nei luoghi di lavoro, percepita non come un aiuto ma come un “concorrente” a costo più basso. Si tratta di un cambio di paradigma nel panorama lavorativo, trainato da questo strumento, da affrontare apertamente e in modo informato sulla percezione dell’IA nei luoghi di lavoro.
L’aspetto cruciale è garantire che questa transizione sia inclusiva e equa per tutti i settori della società, esaminando attentamente come l’IA può essere implementata in modo etico ed assicurando che non accentui le disuguaglianze esistenti ma, anzi, le mitighi, offrendo opportunità più ampie per un migliore equilibrio tra lavoro e vita personale e sociale.
IA al lavoro: dove funziona
Secondo i risultati della ricerca, per oltre 8,8 milioni di lavoratori nel Regno Unito e circa 35 milioni negli USA, si prospetta una drastica riduzione degli orari di lavoro, senza alcuna diminuzione delle retribuzioni o delle prestazioni e guardando al futuro, le prospettive delineate dal report si presentano entusiasmanti.
Si ipotizza, infatti che, entro il 2033, in Gran Bretagna, oltre un quarto della forza lavoro potrebbe abbracciare una settimana lavorativa di quattro giorni, equivalente a 32 ore settimanali a tempo pieno, mentre 27,9 milioni di lavoratori britannici (l’88% del mercato del lavoro locale)potrebbe vedere una riduzione delle ore lavorative di almeno il 10%. Prospettiva ancora maggiore per i lavoratori degli Stati Uniti, il 71% dei quali (128 milioni di lavoratori circa) potrebbe vedere ridotte le ore di lavoro di almeno il 10% grazie all’introduzione dell’IA.