Tari, evita di pagarla con questa soluzione: ecco cosa fare prima della scadenza | Dopo sarà troppo tardi
Segui attentamente queste indicazioni per evitare di trovarti a pagare somme eccessive. Prendi nota e risparmierai tanti soldini.
Quando si parla della Tari in Italia si collega subito alla tassa sui rifiuti. Essa è erogata dai Comuni in Italia che applicano, con questa erogazione, i costi di servizio della gestione dei rifiuti urbani. E’ stata quindi introdotta al fine di finanziare lo smaltimento e il trattamento dei rifiuti solidi.
Essa viene calcolata chiaramente in base ad alcuni fattori molto importanti come la dimensione dell’immobile, la quantità di rifiuti prodotta, il numero di persone che la occupano. Chiaramente, il calcolo può cambiare da Comune a Comune dove possono esserci tariffe e regolamenti ben diversi.
In Italia, per monitorare sempre di più l’attenzione rivolta allo smaltimento dei rifiuti, si dà un’importanza notevole alla liberazione di essi e quindi promuovere la raccolta differenziata. In questo modo, negli appositi contenitori si possono gettare carta, plastica, vetro, umido ed indifferenziata.
Oltre ad alleggerire le bollette comunali ci si ritrova anche a rispettare sempre di più l’ambiente. Per alcune categorie di contribuenti, come ad esempio le famiglie con un reddito basso, possono esserci anche alcune esenzioni o detrazioni specifiche al punto da non pesare troppo sulla rata da dover pagare. Ma chi deve pagare la Tari?
Chi paga la Tari?
Devono pagarla i proprietari degli immobili o chi occupa un immobile ad esempio gli affittuari. La scadenza, anche in questo caso, non è uguale per tutti i Comuni in Italia. Essa viene regolamentata a seconda delle decisioni che vengono prese dai vari Comuni.
A questo punto, in maniera specifica, va evidenziato come siano gli enti locali ad occuparsi autonomamente e indipendentemente, nella gestione della Tari. Essi quindi sono i primi e unici responsabili non solo della definizione delle tariffe ma anche della raccolta di informazioni necessarie al fine di calcolare la gestione dei pagamenti dei contribuenti.
Novità dal prossimo anno
Nel 2024, ci saranno delle novità molto importanti. Infatti per avere a disposizione un calendario preciso ed annotare tutti i pagamenti in maniera corretta, dovremmo segnare queste tre date: fine di aprile, fine luglio e 31 dicembre. In questi tre slot, solitamente, bisognerebbe erogare la prima, poi la seconda e infine la terza emissione di pagamento per pagare le rate della Tari.
Ai fini del calcolo della tassa dei rifiuti, ci sono delle quote fisse e variabili che vengono calcolate nel grande calderone portato avanti dagli enti locali e che quindi possono variare in base anche al numero di persone che occupano il nucleo familiare. Per evitare di ritrovarsi a sbagliare con i pagamenti, sarebbe il caso di contattare gli uffici preposti del proprio Comune che si occupano di dare le informazioni logistiche in merito alle scadenze.