Pensioni, l’aumento inaspettato sfiora i 300 euro: la nuova Manovra del Governo è incredibile
E’ da non crederci. Moltissimi pensionati riceveranno assegni decisamente più corposi, a partire dal prossimo gennaio. Scopriamo perché.
Le pensioni, nel 2024, saranno per molti decisamente più alte. Il motivo di questi aumenti, che potrebbero sfiorare anche i 300 € annui, sono dovuti non tanto all’adeguamento degli importi all’inflazione, ma ad altro.
Per cogliere appieno ciò di cui stiamo parlando, è bene ripassare un po’ di storia fiscale recente del nostro paese. Infatti, al centro dei meccanismi che incrementeranno l’assegno pensionistico del prossimo anno c’è proprio l’IRPEF, l’Imposta sui Redditi delle Persone Fisiche. Vediamo perché.
Per il nostro ripasso, consideriamo sia pari a 20.000 € annui il reddito previdenziale lordo di un ipotetico pensionato e proviamo a vedere cosa è cambiato, in termini di reddito netto, negli ultimi tre anni. L’IRPEF è infatti una imposta progressiva con aliquote differenziate per scaglioni, che nel 2021 erano così suddivisi: 1) fino a 15.000 € di reddito, aliquota del 23%; 2) per redditi da 15.000 € a 28.000 €, aliquota del 27%; 3) da 28.000 € a 55.000 €, aliquota del 38%; 4) da 55.000 € a 75.000 €, aliquota del 41%; 5) per redditi superiori ai 75.000 €, aliquota del 43%.
Cinque aliquote per cinque scaglioni, dunque. Il nostro pensionato, con 20.000 € di reddito imponibile lordo, nel 2021 versò quindi all’erario 3.450 € (il 23% di 15.000 €) più altri 1.350 € (il 27% sull’eccedenza di 5.000 €), per un totale di 4.800 €.
Le aliquote IRPEF dal 2022
Ricordiamo però che nel 2022 le aliquote e gli scaglioni IRPEF furono rimodulati, generando così benefici fiscali per i redditi medio-alti. Le nuove fasce 2022 si presentavano come segue: 1) fino a 15.000 € di reddito, aliquota del 23%; 2) per redditi da 15.000 € a 28.000 €, aliquota del 25%; 3) da 28.000 € a 50.000 €, aliquota del 35%; 4) da €50.000 in poi, aliquota del 43%.
Quattro aliquote per quattro scaglioni. Quanto pagò allo Stato il nostro ipotetico pensionato nel 2022? Prescindiamo qui, ovviamente, da eventuali rivalutazioni e consideriamo ancora i nostri 20.000 €. Sui primi 15.000 € di reddito la somma versata all’erario fu identica: 3.450 €, ossia il 23%. Fu però la seconda aliquota a modificarsi, riducendosi di due punti percentuali. Sull’eccedenza dei 5.000 € il pensionato pagò quindi 1.250 € anziché 1.350 € – il 25% anziché il 27% – trovandosi in tasca, alla fine dell’anno, 100 € in più.
Le nuove aliquote 2024
Le nuove aliquote stabilite nel 2022 sono rimaste in essere anche per l’anno in corso. Ma queste subiranno una nuova revisione importante a partire dal prossimo anno.
Tre aliquote per tre scaglioni: 1) fino a 28.000 € di reddito, 23%; 2) da 28.000 € a 50.000 €, 35%; 3) oltre 50.000 €, 43%. Il nostro ipotetico pensionato, nel 2024, pagherà quindi il 23% su tutti i 20.000 € di reddito imponibile, ossia 4.600 € in totale. Il risparmio sarà pertanto pari ad altri 100 €, che riceverà netti in più sul cedolino previdenziale. E, ovviamente, più il reddito lordo sarà elevato, più il nostro pensionato risparmierà.