Spese condominiali e 730, quali sono i costi detraibili? La lista completa ti farà risparmiare un sacco di soldi
Per chi vive in condominio è possibile detrarre alcune spese condominiali dalle proprie imposte. Scopriamo qualcosa di più.
Il 2023 si sta chiudendo, ed è bene fare i conti riguardo a tutte le spese documentabili che possiamo utilizzare il prossimo anno per abbattere il carico fiscale. Ve ne sono alcune alle quali magari non si pensa, ma che invece potrebbero farci risparmiare un sacco di soldi.
Tra i costi detraibili, che possiamo sfruttare in sede di dichiarazione dei redditi, vi sono infatti anche alcune spese sostenute per la manutenzione straordinaria delle parti comuni del condominio. Con parte comune di un condominio intendiamo ad esempio il tetto, le scale, il portone, eventuali cortili e tutte quelle aree dell’edificio necessarie all’uso comune.
Quindi, non solo le spese per i lavori condominiali che coinvolgono direttamente le singole unità immobiliari sono detraibili, ma anche quelle relative alle restanti parti, ripartite anch’esse per condomino secondo le quote millesimali.
Prima di entrare nel dettaglio di ciò che si può scaricare, è bene specificare che l’amministratore condominiale deve effettuare i pagamenti tramite un bonifico per detrazione fiscale, nel quale siano specificati sia il codice fiscale del condominio sia la chiara causale del versamento. In seguito lo stesso amministratore comunicherà all’Agenzia delle Entrate una scheda relativa ai lavori effettuati e le quote spettanti ai singoli condomini.
Le spese condominiali detraibili
Entriamo quindi nel vivo, ed elenchiamo di seguito ciò che può essere portato in detrazione per l’anno in corso. Sono costi detraibili sino al 50%, innanzitutto, quelli relativi alla ristrutturazione dell’edificio, se pur con un limite di spesa complessivo di 96.000 €.
Allo stesso modo è detraibile al 50% la spesa per aumentare la sicurezza dell’immobile: vetri anti-sfondamento, impianti d’allarme e/o di video-sorveglianza, portone blindato. La sistemazione straordinaria delle aree verdi, giardini o terrazzi che siano, ha una detrazione del 36%, per una spesa massima di 5.000 €.
Superbonus, Sismabonus ed Ecobonus
Per chi avesse invece affrontato, nel corso del 2023, ristrutturazioni più impegnative, come quelle previste dal Superbonus, dal Sismabonus e dall’Ecobonus, allora le spese da scaricare potrebbero essere ben più corpose. Ricordiamo però che i benefici fiscali del Superbonus – ovvero una detraibilità sino al 90% – scattano solo se la ristrutturazione consente di recuperare due classi energetiche.
In alternativa, il semplice efficientamento energetico (Ecobonus) dà accesso ad una detraibilità al 50% per infissi, biomassa e schermature solari, e al 65% per le rimanenti spese. Infine, col Sismabonus si può risparmiare di base il 50%, ma se i miglioramenti strutturali consentono di recuperare una o due classi sismiche, le detrazioni passano rispettivamente al 70% e all’80%.