“Finfluencers”, il pericoloso trend dei social fa perdere un sacco di soldi: non cascarci anche tu
In ambito social una figura ormai sempre più diffusa è quella dei finfluencers: ecco i rischi che gli utenti dei social network devono assolutamente cercare di evitare.
Nello sconfinato e variegato mondo dei social network una figura che sta ormai acquisendo sempre più visibilità e spazio è quella dei finfluencers. Si tratta per la precisione di finti professionisti del settore finanziario che hanno però dalla loro considerevoli capacità comunicative oltre ad abilità nel campo dell’informatica e che fanno leva sulla voglia e sul desiderio da parte delle persone di trovare modi di arricchirsi il più in fretta possibile e senza fatica.
Una prima risposta di chi sono i finfluencers viene fornita da ESMA, l’autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati e nello specifico è colui che si occupa quasi esclusivamente di temi di natura finanziaria come quelli relativi agli investimenti.
Tra le gente comune in tanti sono ormai sempre più sfiduciati, un sentimento comune che sta spingendo sempre più persone a seguire i consigli di sedicenti guru che promettono loro di fornire quelle soluzioni finanziarie tanto a lungo cercate.
Il finfluencer ha dunque sostituito il classico addetto titoli di una banca come principale fiduciario delle scelte di investimento e finanziarie dell’utente medio.
Quanto guadagnano i finfluencers
In merito ai guadagni vi sarebbe da fare una distinzione in base alla nazione di provenienza. Un finfluencer italiano non guadagna ovviamente quanto uno americano a causa dei bacini di utenza estremamente diversi.
Negli Stati Uniti a spiccare è ad esempio la figura di Austin Hankwitch, che arriva a guadagnare tra i 4.500 e gli 8.000 dollari per ogni singolo post sponsorizzato sulla propria pagina di TikTok.
Finfluencers e social: un fenomeno sempre più vasto
Uno studio pubblicato in tempi recenti dai ricercatori Kakhbod, Kazempour, Livdan e Schurhoff sulla rivista dello Swiss Finance Institute ha voluto evidenziare quanto poco si sappia ancora oggi sull’effettiva qualità del servizio di consulenza finanziaria offerto da queste figure. Nello specifico, i ricercatori si sono concentrati sui tweet pubblicati da più di 29.000 finfluencers su StockTwits, principale piattaforma social per investitori e traders nata nel 2008: secondo tale studio i finfluencers meno qualificati riescono ad avere un’influenza maggiore sugli investitori rispetto a quelli più qualificati grazie anche alle proprie qualità di intrattenitori.
Tale fenomeno non può dunque non creare una certa preoccupazione nei regolatori finanziari. Per le leggi federali degli Stati Uniti chi fornisce consigli di natura finanziaria dietro compenso deve essere registrato presso la SEC o un regolatore statale, ma non sono mancate nel corso degli ultimi anni anche iniziative di altro tipo: nel 2022 è stato lanciato un alert proprio dalla SEC, mentre nel 2021 l’ESMA ha voluto mettere in guardia i risparmiatori in merito ai consigli di investimento provenienti da fonti non certe o comunque non regolamentate.