Congedi parentali, nel 2024 la retribuzione è dell’80%: puoi averla facilmente a queste condizioni
Nuove regole per i congedi parentali a partire dal prossimo anno. Scopriamo i maggiori vantaggi economici previsti dalla Legge di Bilancio.
Crescere un figlio da parte di una coppia di lavoratori dipendenti, se non sono disponibili zii o nonni di turno, è decisamente un problema.
Per questo motivo è stato introdotto, con il D.lgs 151/2001, il cosiddetto “congedo parentale“. Esso, in buona sostanza, è un periodo di astensione dal lavoro, continuativo o frazionato, che può essere utilizzato da uno o da entrambi i genitori, sino ad un massimo di 11 mesi (6 mesi la madre, 7 mesi il padre).
La disparità di durata del congedo tra padri e madri è dovuta alla particolare attenzione che il legislatore ha inteso riservare alla incentivazione della bi-genitorialità. Sono infatti generalmente i padri a lavorare di più e – di conseguenza – ad essere più assenti nei primi anni di vita del bambino. Si ricorda infatti che il congedo è fruibile sino al compimento dei dodici anni da parte del figlio.
I mesi in cui il genitore si assenta dal lavoro usufruendo del congedo, sono comunque parzialmente retribuiti dall’INPS. In particolare, il periodo massimo retribuito è pari a 9 mesi, indennizzati al 30% della retribuzione media giornaliera.
L’indennità di congedo parentale
Può spettare un’indennità ulteriore, per i due mesi residui, solo nel caso in cui il genitore che ne fa richiesta abbia un reddito inferiore 2,5 volte l’importo annuo del trattamento minimo di pensione. Per il 2023, se il congedo parentale è fruito dal 1 gennaio 2023, è relativo ad un figlio con meno di sei anni di età e la maternità/paternità è terminata successivamente al 31 dicembre 2022, è prevista una indennità maggiorata sino all’80% della retribuzione media giornaliera per un solo mese.
Ma cosa succederà dal prossimo anno? Le novità sono interessati e provvediamo a darne conto nel seguito di questa trattazione.
Le nuove regole per il 2024
Con la Legge di Bilancio 2024 si è deciso di rafforzare economicamente il congedo parentale, sia per il prossimo anno sia per il 2025. Nello specifico, si è deciso di considerare un ulteriore mese di congedo indennizzato, sui nove spettanti, ragguagliato all’80% anziché al 30%.
Riepilogando, i mesi all’80% diventeranno quindi due, mentre i restanti sette saranno ragguagliati al 30%. Tutto ciò, a patto che il congedo di maternità/paternità sia terminato successivamente al 31 dicembre 2023 e il figlio abbia un’età inferiore ai sei anni. Per il 2025, invece, un mese su nove sarà ragguagliato all’80% e un ulteriore mensilità spetterà al 60%, ferme restando le medesime condizioni di accesso stabilite per il 2024.