ISCRO, dopo il flop il Governo cambia rotta e rivoluziona tutto: quali sono i nuovi requisiti e cosa cambia per le P.IVA
ISCRO completamente modificato dal Governo dopo il flop che si è verificato nei mesi passati. Ecco i nuovi requisiti e cosa succede per le P.IVA.
Nel 2021 la Legge di Bilancio che era stata approvata aveva introdotto nel sistema economico italiano l’ISCRO, acronimo di Indennità Straordinaria di Continuità reddituale e Operativa. Quindi quella che può essere definita come una tassa integrazione dedicata agli autonomi che vedono calare vertiginosamente i loro fatturati e per questo si trovano in difficoltà economica.
L’istituzione dell’ISCRO era in via sperimentale per il triennio che andava dal 2021 al 2023. L’indennità riservata a coloro che sono autonomi iscritti alla Gestione separata INPS, prevede il versamento semestrale a seguito della richiesta che perviene una sola volta all’interno del triennio. L’importo erogato è del 25% dell’ultimo reddito dichiarato.
Per poter ricevere l’indennità si ha l’obbligo di prendere parte a dei corsi di formazione e specializzazione.
I requisiti, forse, troppo restrittivi, non ha permesso all’ISCRO di avere il successo che ci si aspettava per questa misura che sembra essere estremamente efficiente per quello che riguarda i professionisti che si trovano in netta difficoltà. Una situazione in cui, a tutti può capitare di trovarsi, considerando anche l’estremo essere altalenante del mercato. La nuova legge di bilancio per il 2024, non solo a prorogato la misura, ma è andata a modificarla.
Il nuovo ISCRO
Quindi la Legge di Bilancio per questo 2024 ha previsto una serie di modifiche a questa misura, che potrebbe così trovare, il suo equilibrio ed essere l’aiuto che dovrebbe, per i lavoratori autonomi. L’ISCRO viene quindi concessa su base semestrale, per un importo pari al 25% dell’ultimo reddito che è stato dichiarato. Un’indennità che però non può superare gli 800 euro e non può essere inferiore ai 250 euro mensili.
Il decorrere della domanda deve essere posto dal giorno successivo alla presentazione della domanda. Nell’arco del trienni può essere presentata una solo volta. L’indennità non viene più erogata nel caso in cui, nell’arco di tempo in cui se ne usufruisce, si procede con la chiusura della Partita Iva.
I nuovi requisiti
La nuova Legge di Bilancio prevede un immediato cambiamento per quello che riguarda i requisiti richiesti per poter usufruire del benefico. I beneficiari dovranno aver subito una riduzione del fatturato di almeno il 70% rispetto alla media dei redditi del lavoro autonomo nei 2 anni precedente. Nell’anno precedente alla richiesta del beneficio il fatturato non deve aver superato i 12 mila euro.
La grande novità è che l’importo che si riceverà non sarà più esente fiscalmente come succedeva in precedenza.