Aumento di stipendio, i lavoratori riceveranno 100 euro in più in busta paga: controlla se fai parte di questa categoria
Aumenti consistenti in busta paga per un nutrito gruppo di lavoratori. Ma di quale categoria stiamo parlando? Scopriamolo assieme.
Già lo scorso maggio una categoria di lavoratori dipendenti particolarmente sottopagata ha avuto, dopo sette anni, la bella sorpresa di un rinnovo contrattuale con un aumento di stipendio annuo di ben 140 €.
Proprio in queste ore dovrebbe concretizzarsi, per gli stessi salariati, un ulteriore incremento della busta paga, a quanto pare attorno ai 100 €. Ottenere due aumenti salariali in così poco tempo non è cosa da poco. Bisogna però contestualizzare bene questa faccenda, poiché il punto di partenza della trattativa non era certo dei migliori.
Parliamo infatti di un comparto lavorativo tra i meno pagati in assoluto, nel quale un’ora di lavoro ha un valore talvolta parecchio inferiore ai 6 € e dove i turni sono spesso massacranti e lunghi. Da tempo i sindacati si battono per un riconoscimento stipendiale dignitoso e, in alcuni casi, è addirittura dovuta intervenire la magistratura per far rispettare una norma di puro buon senso e umanità.
Stiamo parlando dei dipendenti delle aziende e cooperative del settore della vigilanza privata. Si tratta, peraltro, di un area strategica anche per il bene pubblico: ben il 60% dei dipendenti del settore lavorano in appalti istituzionali.
Commissariamenti nella vigilanza privata
In tempi recenti ha fatto notizia il commissariamento di alcune importanti aziende del settore, come Mondialpol, Servizi Fiduciari SIcuritalia, Cosmopol e Battistolli. Il motivo è legato alle condizioni di sfruttamento dei lavoratori: stipendi troppo bassi e situazioni di lavoro inaccettabili.
A seguito di questa ondata di legalità, promossa dalle procure, le organizzazioni sindacali si sono mosse di concerto, e alcune tra le stesse aziende coinvolte hanno subito cercato di correre ai ripari, proponendo aumenti salariali d’un colpo, sino a circa il 40% di incremento. I commissariamenti sono dunque stati in parte revocati e oggi, in queste aziende, il costo del lavoro orario è salito ad un livello minimo di decenza.
Il rinnovo del CCNL
Lo scorso maggio, dicevamo, si è rinnovato finalmente, dopo ben sette anni, il CCNL del settore, con aumenti in busta paga di 140 € l’anno.
Ma, viste le pessime condizioni di salario da cui si partiva, è stato facile, per le organizzazioni di categoria, richiedere in tempi brevi un nuovo adeguamento degli stipendi, che vadano a portare beneficio a tutto il settore. Ciò che si vuole ottenere, infatti, è portare la paga media ad un incremento che non si discosti da quanto hanno dovuto promettere le aziende coinvolte nei commissariamenti. Pertanto, a conti fatti, la trattativa per chiudere con almeno altri 100 € in busta dovrebbe concludersi rapidamente.