260 euro in più in busta paga, quest’azienda non bada a spese: se lavori qui hai fatto centro
Quest’azienda italiana garantisce ben 260 euro in più in busta paga.
Per chi lavora presso una delle principali aziende italiane è previsto un considerevole aumento dello stipendio.
Si sta parlando per la precisione di Poste Italiane, con i dipendenti che potrebbero ritrovarsi sulla propria busta paga ben 260 euro in più.
Merito questo dell’azione dei sindacati, che sono pronti al rinnovo del contratto per ben 120.000 lavoratori dell’azienda.
Ecco dunque i dettagli in merito alla proposta dei sindacati per i dipendenti di Poste Italiane, anche se i punti su cui discutere per il miglioramento delle condizioni lavorative in azienda non finiscono certamente qui.
260 euro in più per i dipendenti di Poste Italiane: la proposta dei sindacati
All’interno della proposta avanzata da Cisl, Cgil, Confsal, Uilposte, Failp Cisal e Fnc Ugl si parla non solo dei 260 euro in più in busta paga ma anche di riduzione dell’orario di lavoro. Si parte però dal tema della retribuzione e dell’aumento dello stipendio per i 120.000 lavoratori dell’azienda. Si parla di un incremento di 260 euro per il livello medio di riferimento per il triennio che va dal 2024 al 2026. A tal proposito il segretario generale Slp Cisl ha sottolineato come il tasso di inflazione stia pesando sui salari dei dipendenti, da qui la necessità di un aumento degli stipendi.
All’interno del documento dei sindacati si pone l’attenzione su alcuni punti strategici in particolare. Prima di tutto si evidenzia la necessità di un contratto di riferimento per le aziende nel settore di recapito, ovvero l’area contrattuale da definire. In secondo luogo si vuole dare importanza anche al fattore della partecipazione dei lavoratori, non solo strategica ed economica ma anche funzionale all’impresa.
Lavoro in Poste Italiane: la formazione e l’orario ridotto
La proposta dei sindacati, come anticipato poco sopra, non si limita però certamente alla questione dell’aumento degli stipendi dei dipendenti. Questi si pongono infatti come ulteriore fondamentale obiettivo quello di andare ad influire con decisione e in meglio sulla vita quotidiana dei lavoratori di Poste Italiane, con l’obiettivo primario di portare ad un miglioramento della qualità delle loro vite. I sindacati puntano quindi a concentrarsi anche sullo sfruttamento della trasformazione digitale per arrivare ad introdurre dei modelli di organizzazione che prevedano anche una riduzione degli orari lavorativi a parità di salario. In più si parla anche della necessità dell’introduzione di ore di formazione nel corso degli orari di lavoro a causa del bisogno di evoluzione continua delle proprie competenze in tutti gli ambiti dell’azienda.
Infine, altro punto di primaria importanza indicato dai sindacati è quello del rifiuto della privatizzazione. Queste le parole al riguardo da parte del segretario generale della Cisl Luigi Sbarra: “Mettere sul mercato questa azienda che funziona bene e che ha un ruolo pubblico importante facendo entrare presumibilmente fondi esteri rischia di comprometterne la funzione sociale nonché l’unicità“.