Smartworking, lavorare da casa ti rovina la carriera: dirai addio alle promozioni | Lo dicono gli esperti
Lo smartworking tanto di moda, non permetterebbe di fare carriera. Gli esperti sono pronti ad affermare che non si avranno più promozioni.
Negli ultimi anni abbiamo tutti imparato a convivere con quella stranissima cosa che si chiama smartworking. Non è stato semplice farci amicizia, perchè in fondo, il pensiero comune a molti è che, lavorare da casa, non è esattamente come lavorare realmente.
Sì, insomma, non ce ne voglia nessuno, ma non non sono in pochi a credere che, lavorare vuol dire uscire di casa al mattino, trascorrere almeno 8 ore sul posto di lavoro e poi tornare a casa. L’idea di poter lavorare dal tavolo della cucina o dal divano, non collima con l’immaginario immaginario, inutile negarlo.
Eppure il Covid e il suo lockdown ci ha insegnato che, da casa si può lavorare ma anche studiare. In quel lungo periodo in cui era quasi del tutto vietato uscire di casa, i nostri bambini hanno imparato a studiare da un computer, noi adulti a lavorare da casa. Insomma, un cambiamento radicale che però, oggi ha delle conseguenze non di poco conto.
Oggi che tutti siamo liberi di girare per le città liberamente, lo smartworking è una scelta, non più un’obbligo, ma è anche un rischio.
Lo studio
L’indagine che ha mostrato le falle dello smartworking è stato condotto dalla Live Data Technologies quotidiano finanziario della Grande Mela. Questo ha proceduto con una ricerca su ben 2 milioni di dipendenti. Sembra che tutti i dipendenti che nel 2023 hanno operato nella modalità da remoto, hanno potuto sperimentare un tasso di proposizione di gran lunga inferiore a quello di cui è possibile di godere in presenza. La percentuale si assesta a meno del 31% rispetto a chi ogni giorno è andato in ufficio.
Coloro che hanno lavorato su tale indagine sono convinti che ci sia stata una sorta di discriminazione nei confronti di alcuni lavoratori, ovvero di coloro che hanno operato in smartworking e quindi a distanza.
Lo si pubblicizza e lo si condanna
Ovviamente tutto ciò visto per lo smartworking sembra valere anche per chi decide una modalità di azione ibrida. Eppure negli ultimi mesi la modalità di lavoro in smartworking è stata tanto pubblicizzata e allo stesso tempo incentivata.
Peccato che, chi poi realmente deciderà di cedere allo smartworking potrebbe finire per dover rinunciare alla carriera. Insomma, che si tratti di uno step per cui l’Italia ancora non è pronta? Lo scopriremo solo con il tempo.