Covid sul lavoro, se ti ammali in ufficio ti aspetta una brutta sorpresa: rinuncerai a ferie e non solo
Ecco i numerosi rischi derivanti dal covid sul lavoro e in ufficio.
Prendere il covid a lavoro può portare al lavoratore numerose brutte sorprese.
Chiunque contragga il virus può sì assentarsi dal lavoro ma ciò viene considerato eventualmente come infortunio, per cui ciò non darebbe diritto alla malattia.
Molti lavoratori dipendenti possono dunque incorrere in problemi di diverso tipo per quanto riguarda la questione covid, con a rischio le ferie ma non solo.
Una situazione che si fa enormemente preoccupante, anche e soprattutto alla luce del nuovo recente incremento per quanto riguarda i contagi.
Il covid 19 e il nuovo incremento dei contagi
Il covid continua ancora oggi ad avere un pesante impatto sulla quotidianità delle persone. Termini come isolamento, quarantena, coprifuoco o anche positività sono ormai entrati all’interno del lessico comune, con i contagi che stanno andando incontro proprio di recente ad un nuovo preoccupante incremento. Fino al 31 dicembre del 2021 chiunque risultasse positivo al covid poteva andare in quarantena e ciò veniva considerata malattia: in questo modo i lavoratori avevano la possibilità di ottenere l’accesso a tutti gli indennizzi dell’INPS.
Oggi però la situazione risulta purtroppo essere del tutto diversa. Il lavoratore a rischio contagio che decida eventualmente di isolarsi può lavorare in smartworking oltre che chiedere giorni di assenza dovuti alla quarantena che vengono considerati come ferie o permesso. Per tutti i soggetti che contraggono il covid oggi vengono adottate le stesse misure seguite per le ordinarie malattie.
Covid e lavoro: la questione malattia
La regola che tutti i lavoratori devono ormai seguire è nello specifico quella indicata all’articolo 20 del DLGS n. 81/2020 riguardante il tema della salute e della sicurezza sul lavoro che recita quanto segue: “Ogni lavoratore deve prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro, su cui ricadono gli effetti delle sue azioni o omissioni“. In sintesi, essere positivi e non dichiararlo risulta essere una condotta da punire.
Come già anticipato sopra, oggi l’infezione da covid non viene più valutata come una malattia ma come un infortunio: il datore di lavoro deve conseguentemente preoccuparsi del certificato di infortunio oltre che della denuncia all’Inail. Per valutare il tutto come infortunio bisogna comunque riconoscere l’origine di natura professionale del contagio, ovvero la stretta correlazione tra lo svolgimento di un determinato lavoro e il contagio da covid. La tutela da parte dell’Inail avrà poi inizio a partire dal primo giorno dell’astensione dal lavoro, che deve essere documentato da un’apposita certificazione medica.