Risparmio in casa, questa “nuova abitudine” ti fa guadagnare soldi e salute: lo facevano già 50 anni fa
Un metodo adottato già tanti anni fa permette di ottenere un grande risparmio in casa.
Esiste un metodo che veniva adottato già circa cinquanta anni fa e che permette di riuscire ad ottenere un considerevole risparmio in casa.
Si sta parlando per la precisione del vuoto a rendere con deposito, un’abitudine già cinquanta anni fa per tutti quegli esercizi commerciali che vendevano acqua minerale, latte o diverse altre bevande in bottiglie di vetro chiedendo un deposito di circa una decina di lire: ciò allo scopo di spingere il cliente a restituire il contenitore vuoto al momento dell’acquisto di un’altra confezione.
I contenitori di vetro si sono poi ridotti con l’espansione sempre più grande della plastica, con effetti a dir poco devastanti per l’ambiente.
Ecco dunque le novità per quanto riguarda il vuoto a rendere con deposito, un metodo reso necessario anche e soprattutto dall’urgenza di adottare dei significativi cambiamenti per quanto riguarda le propri abitudini di consumo.
Il risparmio in casa: il metodo del deposito cauzionale
Ad essere tornata con prepotenza in auge è dunque la moda del riuso, con gli stessi contenitori che possono essere riutilizzati più e più volte. La Coalizione A Buon Rendere – per un Deposito Cauzionale in Italia ha svolto di recente un’indagine in merito al dibattito tra i sostenitori del riuso e quelli del riciclo: stando a quanto trapelato dalla ricerca effettuata in collaborazione con Astraricerche oltre l’80% delle persone che sono state intervistate si sono dette a favore del metodo del deposito cauzionale per quanto riguarda i contenitori monouso.
A dimostrarsi a favore di questa soluzione sono state soprattutto le donne (83%). Il 91,6% degli intervistati ovvero 1005 cittadini hanno voluto esprimere la propria preoccupazione per l’abbandono delle bottiglie di plastica che ha luogo in maniera abituale su spiagge e parchi oltre che per le strade: il 90,4% si è detto preoccupato per le lattine, l’87,5% per il vetro.
I dati riguardo alla raccolta differenziata
Per quanto riguarda invece il discorso relativo alla raccolta differenziata si è registrato invece un certo scetticismo. Per oltre un terzo delle persone che sono state intervistate per l’indagine di cui sopra non vengono raccolte più di 40 bottiglie di plastica su 100. In merito invece alle tasse sui rifiuti l’84% degli intervistati le ritengono eccessivamente alte, con l’86% che ha sottolineato con preoccupazione come l’indifferenziato vada a finire in inceneritori o discariche a spese dei contribuenti.
La coordinatrice della campagna A Buon Rendere Silvia Ricci si è così espressa in merito alla questione: “La narrazione nazionale sull’Italia campione del riciclo non è convincente. Ogni anno vengono sprecati sette miliardi di contenitori di bevande, mentre potrebbero essere recuperati attraverso l’introduzione di un deposito cauzionale efficiente con numerosi vantaggi dal punto di vista economico e ambientale“.