Contributi colf e badanti, l’ISTAT stravolge ogni calcolo: presta attenzione a questa cifra o saranno guai
L’ISTAT finisce per stravolgere tutti i calcoli per quello che riguarda i contributi di badanti e colf. Attenzione all’importo.
Il lavoro delle colf e delle badanti non è di certo semplice da svolgere. Assistere delle persone anziane che sono poco autosufficienti o non lo sono affatto, è un impegno non di poco conto e ovviamente, lo stato italiano non può che tenerne conto.
Il 29 gennaio è stata pubblicata la circolare INPS 23 2024 che ha permesso all’ente previdenziale di rendere comuni di importi di quelli che sono i contributi previdenziali di quest’anno che sono dovuti ai lavoratori domestici. Un calcolo che deriva dall’aumento dell’indice ISTAT fissato al 5,4%.
Tale percentuale influisce in maniera determinante si tutti gli eventuali aumenti che sono stati decisi dall’Inps per questo anno che ha segnato, ad esempio, l’aumento delle pensioni e la riduzione delle imposte e delle trattenute IRPEF. Potrebbe essere indispensabile quindi, affidarsi a degli esperti fiscali per riuscire a determinare l’importo da versare per la parte contributiva della persona che si ha alle proprie dipendenze.
I cambiamenti che sono stati apportati in tale ambito devono essere tenuti in considerazione, per evitare di essere poi sanzionati. Ricordiamo che chi non rispetta le regole sulla contribuzione rischia di ricevere delle lettere dall’INPS che segnala l’errore e chiede di intervenire alla modifica.
Esoneri previsti già negli anni passati e i nuovi
Ad oggi sono ancora in vigore tutti gli esoneri che erano stati previsti negli anni passati, per semplificare il tutto a quelle famiglie che si trovano nel bisogno di dover affiancare a un parente anziano una badante o una colf. Ma sono state integrate anche altre misure che si rivelano essere determinanti nel calcolo dei contributi.
Al rapporto di lavoro a tempo determinato si applica il contributo addizionale a carico di quello che è il datore di lavoro e per un valore pari a 1,4% della retribuzione.
Quota 103 e lavoro domestico
Uno degli argomenti più interessanti del 2023 e adesso del 2024 è la quota 103, per la quale la legge 29 dicembre 2022 n. 197 ha previsto le linee. Quindi, i lavoratori dipendenti che sono arrivati a maturare i requisiti minimi per l’accesso al pensionamento anticipato possono rinunciare all’accredito contributivo a proprio carico. Questo cosa significherebbe?
In buona sostanza verrebbe meno l’obbligo di versamento contributivo da parte del datore di lavoro che dovrebbe versare la parte sulla busta paga del dipendente. Questo dovrebbe avvenire dalla prima data utile consecutiva alla domanda presentata.