Stipendio, donne sempre meno pagate: la busta paga si svuota in un attimo se lavori in queste condizioni
Donne lavoratrici sempre meno pagate. Si rischia di rimanere senza nemmeno un euro per la propria famiglia.
Si parla di uguaglianza dei sessi. Insomma, le donne dovrebbero avere pari diritti dell’uomo. Ad oggi numerose posizioni lavorative che un tempo erano ad esclusivo appannaggio degli uomini, sono state aperte anche alle donne. Peccato che questo non basta a dire che nel mercato del lavoro siamo uguali.
Una vecchia storia, ma che, periodicamente si propone, nei numeri che vengono raccolti dalle numerose statistiche che ogni anno vengono fatte a proposito del mondo del lavoro. Sono diversi anni che si parla di una netta disuguaglianza, in ambito lavorativo tra le donne e gli uomini.
Per quest’ultimi fare carriera non solo è scontato, ma anche piuttosto semplice. Un uomo che sa fare bene il suo mestiere e che si impegna nel suo svolgimento, non avrà di certo problemi nello scalare le posizioni importanti ed arrivare all’apice del successo, anche piuttosto velocemente. Diverso è invece il discorso per la donna.
Purtroppo occorre riconoscere che, per quest’ultima fare carriera è molto difficile, arrivare in alto all’interno di un’azienda, spesso, diventa una vera e propria utopia. Senza considerare che, anche gli stipendi sono nettamente inferiori. Ma quali sono i motivi di questa tendenza?
O fai la mamma o la donna in carriera
Sì, buona parte delle risposte a queste domande sono nella matura della donna che vuole essere anche una mamma. Conciliare il lavoro con il proprio ruolo di cura dei propri figli, non è semplice e anzi, spesso diventa quasi impossibile e tali difficoltà sono date, dall’astio che numerose aziende nutrono nei confronti di una donna che vuole essere mamma.
In fondo basta pensare alle leggi nazionali in merito alla maternità e ai Contratti di lavoro. Per alcuni di quest’ultimi durante la maternità è prevista una riduzione dello stipendio della neo-mamma.
Indennità di maternità e INPS
L’INPS offre alle mamme lavoratrici un congedo di maternità che va a coprire l’80% della retribuzione lorda, poi l’ente, chiede al datore di lavoro di coprire la differenza di valore. L’indennità spetta per 5 mesi. Per quello che riguarda l’integrazione da parte dell’azienda, spetta ai datori di lavoro e viene determinata grazie ai CCNL.
Se in quest’ultimi è prevista la maternità, il lavoratore deve farsi carico al 100% dell’integrazione. Altrimenti è possibile che, venga pagato alla lavoratrice solo l’80% dello stipendio garantito dall’ente INPS. Quindi attenzione ai contratti e alle direttive.