Bonus lavoro, il tuo capo può regalarti fino a 3.000 euro all’anno: ti basta fare una semplice richiesta
Il tuo capo può arrivare a regalarti fino a 3.000 euro grazie al cosiddetto bonus lavoro.
Per poter arrivare ad ottenere un aumento del proprio stipendio i lavoratori possono fare ricorso a numerosi strumenti.
Tra questi vi è ad esempio il bonus lavoro, che un dipendente può richiedere al proprio datore di lavoro allo scopo di riuscire ad ottenere un aumento considerevole della propria busta paga.
Non sempre un datore di lavoro è disposto a riconoscere e a concedere al proprio dipendente un aumento dello stipendio.
Da qui le soluzioni come quella rappresentata ad esempio dal bonus lavoro, un metodo che serve a premiare anche e soprattutto tutti quei lavoratori che si sono riusciti a distinguere per impegno e dedizione.
Bonus lavoro: la questione bollette
Il bonus lavoro per i lavoratori che si sono maggiormente distinti in positivo può essere riconosciuto sotto diverse forme. Il datore di lavoro può ad esempio decidere di rimborsare i lavoratori di tutti i costi che questi ultimi hanno dovuto affrontare per quanto riguarda le bollette della luce e del gas. L’importo non può però superare le spese sostenute: non si possono comunque in ogni caso passare i 1.000 euro per i lavoratori senza figli e i 2.000 per quelli con figli. In più il dipendente deve obbligatoriamente presentare le bollette per le quali viene chiesto il rimborso.
Oltre al bonus per le bollette è presente anche quello per gli affitti e per i mutui, con le somme erogate dal datore di lavoro che non vengono considerate come reddito nei casi in cui queste non vanno oltre i 1.000 e i 2.000 euro. Il datore di lavoro può dunque sostenere una parte delle spese dell’affitto che il dipendente ha dovuto affrontare nel corso dell’anno.
Bonus lavoro: gli altri benefit per i dipendenti
I cosiddetti fringe benefit dei quali possono beneficiare i dipendenti di un’azienda non si fermano però alle bollette di luce e gas, all’affitto e ai mutui. Tra questi vi è infatti un’ampia gamma di servizi e di beni, dalla concessione dell’auto aziendale all’alloggio gratuito fino ad arrivare ai buoni acquisto. Altro esempio è quello del premio produttività, una decisione che viene presa dal datore di lavoro a meno che tale misura non sia già stata prevista dal contratto collettivo che è stato applicato.
Vi è poi anche il bonus mamme, che a differenza degli altri citati è obbligatorio. La lavoratrice che vuole arrivare a beneficiare dello sgravio contributivo in busta paga per un limite di 3.000 euro all’anno deve farne richiesta al proprio datore di lavoro: tale sgravio spetta alle dipendenti con almeno due figli di cui uno sotto i 10 anni, e per poter godere di un aumento della propria busta paga occorre comunicare il codice fiscale dei figli al datore di lavoro.