Assegno di inclusione, 350 euro persi per un banale errore: sei ancora in tempo per rimediare
Tutti parlano di questo Assegno di Inclusione, sembra essere proprio il nuovo tormentone del momento.
In effetti tale misura assume un notevole rilievo se si pensa che, è andata a sostituire un’importante misura di sostegno al reddito come era l’RDC. Dallo scorso dicembre, tutti i cittadini italiani hanno dovuto salutare per sempre il Reddito di Cittadinanza.
Quest’ultimo dal 2019 offriva aiuto alle famiglie italiane e ha permesso a moltissime persone di usufruire dei benefici da lui concessi. In moltissimi casi l’RDC è stato una vera e propria salvezza, hanno aiutato cittadini italiani che erano in netta difficoltà nel vivere una vita che fosse quanto meno dignitosa.
Poi però con il cambio di governo si è iniziato a parlare della possibilità che venisse eliminato e in effetti, anche se nessuno ci credeva, così è stato. Quindi addio al Reddito di Cittadinanza, ma serviva una misura che lo andasse in qualche modo a sostituire. Benvenuto allora ADI.
In molti credono che l’ADI sia uguale in tutto e per tutto al vecchio RDC, ma non è affatto così. Tra gli elementi che differiscono le due misure ci sono, innanzitutto, quelli che sono i requisiti che il cittadino deve avere.
Con l’ADI cambia tutto
Per poter avere accesso al Reddito di Cittadinanza occorreva un certo requisito economico. Quindi, tutti i nuclei familiari che non superavano una certa soglia ISEE ne avevano diritto. A cambiare, in base al reddito familiare era quindi l’importo concesso dallo stato stesso.
Questo per l’ADI non è sufficiente. Per poter beneficiare della misura occorre rispondere ad ulteriori requisiti. Infatti nel calcolo del coefficiente sono considerati solo i soggetti detti “fragili”, ovvero coloro che hanno più di 60 anni, i minori e chi presenta delle disabilità. Rientrano poi nel sostegno, coloro che sono stati presi in carica dagli assistenti sociali del proprio comune. Tutti gli altri non solo non possono beneficiare del sostegno, ma non vengono nemmeno conteggiati nel calcolo ai fini ADI.
Richiesta del Sostegno alla Formazione e al Lavoro
Si chiama SFL, in buona sostanza è ciò che possono richiedere i componenti del nucleo familiare che non rientrano nel calcolo ADI. Quindi coloro che non sono considerati come soggetti fragili e non hanno carichi di cura. Per loro sono previsti 350 euro al mese.
Si tratta di una misura che è cumulabile con l’ADI e in buona sostanza, permette di affrontare eventuali spese per dei corsi di formazione e similari.