Pensioni, il cedolino di marzo è incomprensibile: brutta sorpresa nascosta tra le righe | Attento al dettaglio
Ecco il dettaglio cui dover prestare attenzione per quanto riguarda le pensioni del mese di marzo.
Per quanto riguarda il prossimo mese di marzo fa discutere il tema relativo alle pensioni.
Il cedolino delle pensioni per il prossimo mese risulta infatti essere per il momento piuttosto incomprensibile per via di un dettaglio in particolare.
Il cedolino in questione, della cui pubblicazione si occupa il sito dell’Inps, dovrebbe essere leggermente più basso rispetto a quello del mese precedente a causa delle applicazioni delle addizionali comunali in acconto per questo 2024.
Un fattore che contribuirà al leggero ribasso della pensione, con il conguaglio che terrà conto delle nuove aliquote Irpef previste dalla Legge di Bilancio 2024 che porteranno al conguaglio a partire dal prossimo mese di aprile. Ecco dunque tutte le novità più importanti per quanto riguarda il cedolino del mese di marzo.
Pensioni di marzo 2024: le addizionali
Per quanto riguarda le pensioni del mese di marzo un fattore determinante è come detto quello delle addizionali regionali e comunali del 2023, che vengono trattenute per l’appunto nell’anno successivo a quello di riferimento per undici mensilità a partire da gennaio fino ad arrivare a novembre. Alle addizionali comunali e regionali relative all’anno 2023 vanno poi ad aggiungersi anche quelle comunali a titolo di acconto per il 2024, che consistono per la precisione in una trattenuta del 30% di quanto è previsto dal comune di residenza.
Un esempio al riguardo è quello della città di Roma, nella quale è prevista un’aliquota applicata uguale allo 0,90% della pensione: tranne che per tutti quegli assegni che non vanno oltre la quota dei 12.000 euro è prevista per il cedolino di marzo una trattenuta dello 0,27%. Su una pensione di circa 2.000 euro lordi vengono dunque ad esempio trattenuti circa 5,40 euro.
Pensioni di marzo 2024: l’Irpef
Quella delle addizionali comunali in acconto per il 2024 non è però l’unica trattenuta sul cedolino. Un altro fattore di cui tener conto è infatti ad esempio anche quello delle ritenute Irpef in acconto per questo 2024. A partire dal reddito percepito l’Inps esegue una trattenuta prendendo in considerazione le aliquote di riferimento: a partire dal mese di aprile verrà utilizzata una nuova aliquota che per tutti coloro che si ritrovano con una pensione superiore a circa 28.000 euro l’anno potrà portare ad un aumento fino a 20 euro al mese.
Tornando poi al mese di marzo potrebbe ancora esserci la trattenuta dovuta in caso dall’ultimo conguaglio sia risultato un debito. Per tutti i pensionati che percepiscono un trattamento fino a 18.000 euro e che si ritrovano con un debito Irpef che va oltre i 100 euro la rateazione va incontro ad un prolungamento fino al mese di novembre.