Aumento di stipendio, scoperto un paradosso intollerabile: rifiutalo o perderai soldi e carriera
Il paradosso di un lavoratore che si è ritrovato con un aumento di stipendio.
Vi sono casi in cui un aumento dello stipendio non rappresenta un fattore positivo per un determinato lavoratore.
Un incremento del salario, in alcune particolari occasioni, può infatti non apportare alcun tipo di beneficio per quanto riguarda la busta paga.
Un vero e proprio trauma per chi si ritrova ad affrontare una situazione del genere, con la busta paga che nonostante l’annuncio di aumento da parte del datore di lavoro si può anche abbassare considerevolmente.
Ecco il caso che ha riguardato per la precisione una lavoratrice.
Aumento di stipendio ma busta paga più bassa: il caso specifico
Una lavoratrice dipendente si è ritrovata suo malgrado a dover affrontare la situazione rappresentata da un aumento di stipendio ma dalla busta paga più bassa. La diretta interessata, assunta presso il proprio attuale posto di lavoro nel 2023, si è vista conferire un incremento del proprio salario di ben 700 euro, notizia giuntale proprio all’inizio di questo 2024. Dai precedenti 2.300 euro la sua retribuzione è così passata a circa 3.000 euro, con il lordo della busta paga salito invece da 2.600 dello scorso dicembre ai 3.100 di gennaio 2024. Il netto, però, ha mostrato una cifra inaspettatamente più bassa.
Una prima causa di ciò potrebbe essere ricercata nel taglio al cuneo fiscale, che per via della retribuzione lorda annua sopra i 35.000 euro fa sì che all’interno della busta paga venga a mancare l’esonero contributivo stabilito dalla Legge 234 risalente al 2021 che consisteva in 140 euro al mese. L’aumento dello stipendio ha come altra conseguenza quella del taglio delle detrazioni da lavoro dipendente che abbassandosi portano allo stesso tempo ad un aumento dell’Irpef. Infine, sull’abbassamento della busta paga della dipendente hanno influito anche le addizionali regionali e comunali, con le trattenute salite ad una somma di circa 900 euro su una retribuzione lorda di 3.100.
Il paradosso dell’abbassamento della busta paga
Come appena detto la retribuzione della lavoratrice è salita a 3.000 euro con retribuzione lorda da 3.100, ma i fattori elencati poco sopra fanno sì che le trattenute in busta paga ammontino a circa 900 euro. Il paradosso di tale situazione consiste nel fatto che con un aumento di minore entità la donna avrebbe potuto ancora beneficiare del taglio al cuneo fiscale che avrebbe garantito alla sua busta paga 140 euro in più.
Di conseguenza, la sintesi è che per poter puntare ad avere una busta paga più alta sarebbe stato necessario in questo caso avere un aumento di dimensioni più contenute: in questo modo la retribuzione lorda annua sarebbe rimasta al di sotto dei 35.000 euro.