Lavoro, meno ore e più soldi: il mercato del lavoro si rivoluziona | Grandi cambiamenti in vista
Si segnalano da più parti prese di posizione sempre più forti a favore di una diminuzione dell’orario di lavoro a parità di salario.
Certamente una delle cause della tendenza in atto a rimodulare, anche radicalmente, orario e modalità di lavoro nel nostro paese è l’esperienza subita da chiunque nei tanti lunghi mesi del lockdown Covid.
Un recente rapporto Censis ci da infatti la misura di un cambiamento epocale, nella percezione e nel vissuto dell’attività lavorativa al giorno d’oggi. Si pensi solo alla consapevolezza, ormai raggiunta da oltre il 60% dei lavoratori, che le aziende debbono necessariamente impegnarsi di più per favorire il benessere dei propri dipendenti.
E, rispetto al passato, ci si fa meno scrupoli ad abbandonare il posto di lavoro se certe esigenze – considerate essenziali, come la possibilità di prendersi cura della propria famiglia – non vengono rispettate. Nel 2022 le risoluzioni consensuali del rapporto di lavoro da parte di persone con figli sono aumentate in cinque anni, di oltre il 50%!
Oltre la metà dei lavoratori dipendenti non si lascia più condizionare dall’azienda nelle scelte della propria vita privata: in altre parole, i propri valori non sempre e non necessariamente collimano con quelli dell’impresa per la quale si lavora.
Priorità per le aziende: trattenere i dipendenti
Da quanto esposto emerge chiaramente come, per le imprese, sia necessario elaborare strategie volte a tentare il più possibile di trattenere i dipendenti in azienda, i quali, come visto, non si accontentano più. Uno degli strumenti che ultimamente viene sempre più spesso evocato, al fine di migliorare il benessere di chi lavora, è la riduzione dell’orario a parità di stipendio.
Sia nel privato sia nel pubblico sono sempre di più le imprese che lanciano progetti sperimentali, ad adesione volontaria, grazie ai quali i dipendenti possono godere di maggior tempo libero, lavorando meno ore settimanali ma mantenendo intatto lo stesso tenore di vita.
La proposta dei metalmeccanici
Tra chi ultimamente sta rilanciando l’idea con maggior forza è la compagine sindacale – Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil – a tutela dei lavoratori metalmeccanici, il cui contratto di lavoro è in rinnovo proprio in questo periodo.
La piattaforma unitaria per il rinnovo, presentata pochi giorni fa, prevede sia un aumento salariale del trattamento minimo pari a 280 € per il triennio 2024-2027, sia una riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, che consenta, progressivamente, di raggiungere le 35 ore settimanali. Una vera rivoluzione, se passasse, visto che ad essere coinvolti sono circa 1 milione e mezzo di lavoratori distribuiti su oltre 30.000 aziende.