Privacy violata, questa compagnia telefonica ha truffato migliaia di clienti: stanne alla larga
Privacy completamente violata, c’è una delle compagnie telefoniche che ha truffato migliaia di clienti, meglio non sceglierla.
La privacy è sicuramente un argomento molto delicato da trattare. Ad oggi che, i nostri dati sembrano essere stati messi in piazza, occorre proteggerli. Numerose sono le truffe che negli ultimi anni proprio attraverso il nostro smartphone e PC, sono state perpetuate ai danni dell’onesto cittadino risparmiatore.
Oggi però, occorre segnalare di come purtroppo, ci sia stato un caso in cui era la compagnia telefonica non sia stata in grado di proteggere i dati dei propri utenti. Un atto è già stato notificato con un sequestro di quasi 322 milioni di euro. Questi sono i provvedimenti presi in seguito a un secondo filone di indagini specifiche portate a termine dai militari del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Milano, congiunti con quelli che sono i loro colleghi del nucleo speciale tutela privacy e frodi di Roma.
L’inchiesta era aperta dall’ormai lontano 2018. Quello su cui si vigilava era una maxi truffa che avveniva attraverso i servizi telefonici di Tim. Ricordiamo che quest’ultima è una delle maggiori società italiane per quello che riguarda la telefonia in generale.
Ma l’inchiesta è andata ben oltre coinvolgendo altre 5 società, con oltre 20 indagati.
Frode informatica, questa sarebbe stata l’accusa
Alcuni degli indagati in questo secondo filone di indagini, al tempo delle accuse erano dipendenti di Tim. L’accusa che pende sulle loro teste sarebbe quella di truffa informatica a carico degli utenti della compagnia telefonica. Queste accuse hanno portato al sequestro di ben 250 milioni di euro a carico di Tim e 70 milioni divisi tra le altre 5 società.
Le società finite sotto accusa, sembra praticassero l’applicazione di servizi a pagamento a discapito e all’insaputa dei consumatori, Quella nei confronti di Tim è solo la seconda tranche di un’inchiesta che inizialmente riguardava WindTre, ora citata come responsabile civile.
Numeri spaventosi
Sarebbero state ben 30 mila al giorno, le attivazioni che sarebbero avvenute in maniera illecita tra il 2017 e il 2020. Sembra che per attivare tali servizi fosse sufficiente procedere aprendo una pagina web o consultare un’app e involontariamente si azionava il servizio a pagamento. Molto tempo passava prima che il consumatore se ne accorgesse.
Spesso la truffa passava attraverso i banner pubblicitari e con un click ci si ritrovava a fruire di un servizio in abbonamento che prevede un canone mensile ovvero, settimanale. Insomma, una truffa di dimensioni epocali di cui a breve si avrà l’epilogo.