Pensione con 15 anni di contributi, se soddisfi questi requisiti ti risparmi 5 anni di lavoro: la possibilità è per pochissimi
Andare in pensione prima, per alcuni, è ancora possibile. Ma bisogna stare attenti perché la finestra di accesso sta per chiudersi.
Oggi per poter accedere alla pensione di vecchiaia con 67 anni è necessario aver maturato 20 anni di contributi. L’alternativa, secca, è quella di attendere i 71 anni di età, se gli anni contributivi sono almeno 5.
Non tutti sanno, però, che esistono ancora alcune deroghe strutturali, risalenti al 1992, che consentono di risparmiare ben 5 anni di lavoro, ed accedere alla quiescenza con solo 15 anni di contribuzione. Attenzione però, si tratta di deroghe le quali, per la distanza del momento nel quale sono state normate rispetto all’oggi, tendono progressivamente a scomparire.
Ma vediamo un po’ più nel dettaglio che cosa riporta il D. Lgs. n.503/1992, e cioè la nota “riforma Amato“. Le deroghe presenti, che consentono, sulla carta, una uscita anticipata dal lavoro con soli 15 anni contributivi, sono quattro.
Presentiamo subito una deroga attualmente non più utilizzabile, la quale consentiva a tutti coloro che nel 1992 avessero maturato una anzianità contributiva minima e che avrebbero raggiunto l’età pensionabile di vecchiaia prima dei vent’anni successivi, di poter anticipare comunque la pensione, con al massimo un’ulteriore copertura contributiva pari agli anni mancanti al pensionamento: con il 2012 – cioè trascorsi vent’anni dal 1992 – tale finestra di accesso si è, ovviamente, chiusa.
Le deroghe della riforma Amato
Le altre tre deroghe, invece, sono ancora praticabili. La prima riguarda coloro che, al 31 dicembre 1992, hanno maturato almeno 15 anni di versamenti contributivi. Certo, da allora son passati già 32 anni, pertanto è difficile che ancora qualcuno non abbia sfruttato questa possibilità.
Con la seconda deroga si consente l’anticipazione a coloro che, al 31 dicembre 1992, erano stati autorizzati a proseguire volontariamente i versamenti contributivi. Sottolineiamo che il Decreto non obbliga all’effettivo versamento per poter sfruttare l’agevolazione. Ma veniamo alla terza deroga, che è quella maggiormente sfruttata.
Quiescenza con 15 anni di contributi versati
Per la terza deroga è possibile andare in pensione con solo 15 anni di contributi versati se, oltre al requisito di aver almeno una settimana di contributi riconosciuta entro il 31 dicembre 1995, da allora non è stato possibile ottenere, per ogni anno, le 52 settimane contributive piene.
In altre parole, se dal 1996 ad oggi si è lavorato saltuariamente e precariamente, tanto da non aver mai potuto chiudere un anno contributivo pieno, allora è possibile lasciare il lavoro in anticipo, al raggiungimento di una anzianità contributiva pari a 15 anni. Va da sé che questa deroga sarà sempre meno praticabile in futuro, perché sempre meno saranno coloro che potranno vantare una settimana di contributi versati entro il 1 gennaio 1996.