Investimenti, partire da zero è più semplice di quel che pensi: con 100 euro ottieni cifre stellari
La gestione del patrimonio – presente e futuro – non è necessariamente una cosa da milionari. Scopriamo come crearsi una fortuna con poco.
Sarebbe un errore pensare che per avere risultati importanti in finanza sia necessario possedere grandi somme da investire. In realtà, si possono tranquillamente ottenere buoni – se non ottimi – guadagni, anche partendo con cifre decisamente modeste.
Con i tempi che corrono, sono decisamente pochi coloro che riescono a risparmiare mese per mese cifre importanti, così come scarseggiano sempre di più gli stock di liquidità che un tempo facevano felici i grandi istituti bancari e finanziari. Se consideriamo uno stipendio medio, è pertanto ragionevole supporre che la somma da dedicare al risparmio non possa superare di molto i 100 € al mese.
E se ragioniamo su una ipotetica liquidità iniziale, con la precarietà e l’incertezza costante che caratterizza questi ultimi anni, possiamo supporre di prendere in considerazione un’importo variabile tra i 5.000 € ed i 10.000 €.
Il quesito che possiamo porci, a questo punto, è: cosa posso “costruire”, in un lasso di tempo ragionevole – diciamo in 10 anni – con 5.000 € di investimento iniziale e 100 € al mese di risparmio? Vediamo quindi cosa può offrirci il mercato, anche grazie alle più recenti innovazioni tecnologiche, che consentono praticamente a chiunque, e con qualunque cifra, di operare sui mercati finanziari.
PIC e PAC
Con PIC si intende un “piano di investimento di capitale“, con PAC, invece, “piano di accumulo di capitale“. I 5.000 € del nostro esempio dovranno quindi essere allocati in un PIC, ossia in un unica soluzione; i 100 € mensili potranno invece essere investiti per dieci anni in un PAC.
La logica dei mercati ci dice che entrare in essi acquistando quote (di azioni o fondi) in momenti diversi, consente di abbattere fortemente il rischio volatilità: ergo, per il nostro PAC possiamo pertanto permetterci di ragionare su un profilo di rischio medio-alto, poiché i nostri versamenti mensili ci proteggeranno da eventuali perdite eccessive.
Dagli ETF agli investimenti garantiti
Suggeriamo così, per il nostro piccolo piano di accumulo, i fondi cosiddetti “ETF” (Exchange Traded Funds). Gli ETF sono caratterizzati da un costo di commissioni piuttosto basso, consistono di un portafoglio assai diversificato e vi si può entrare ed uscire quando si vuole.
Essi hanno semplicemente l’obiettivo di replicare l’andamento e la redditività di determinati indici azionari: investendovi, però, non si è coinvolti in alcun rischio emittente. Per il nostro PIC, invece, si può pensare a prodotti che offrano la garanzia di conservazione del capitale, con un minimo rendimento aggiuntivo: polizze vita, conti deposito remunerati, buoni fruttiferi postali. Possiamo così supporre, in via del tutto ipotetica ma con un certo grado di prevedibilità, che al termine del nostro decennio avremmo ottenuto un incremento del nostro stock non inferiore al 10% e un aumento del capitale versato tramite PAC non inferiore al 6%.