Lavoro, partono gli aumenti per 3 milioni di italiani: 400 euro dritti in busta paga | Li riceverai fino al 2027
400 euro in più in busta paga per tutti coloro che saranno protagonisti dell’aumento dei salari.
3 saranno i milioni di italiani che saranno interessati dal rinnovo contrattuale di cui, proprio in questi giorni si è ampiamente discusso. In particolare l’attenzione si è posta su quelli che sono i lavoratori del settore terziario e del commercio, una categoria che rivendica i suoi diritti e che cerca di comprendere quale sarà la direzione da prendere.
Tra Confcommercio, Confesercenti, Filcams, Fisascat e Uiltucs è stato trovato finalmente l’accordo per il rinnovo contrattuale. Quest’ultimo varrà dal primo aprile 2023 fino al 31 marzo 2027 quando si dovrà procedere con una nuova contrattazione che adeguerà il contratto alle condizioni che saranno presenti in quello specifico momento.
Una contrattazione che permetterà al settore di avere un maggiore equilibrio e quindi dare alla possibilità a datori di lavoro e dipendenti, di poter gestire più agevolmente il lavoro a cui vengono chiamati.
Ricordiamo che il terziario è il commercio è uno dei settori più toccati dalla crisi economica e dalle problematiche che sono insorte a seguito delle chiusure forzate dovute alla pandemia Covid. Una situazione che ha messo in seria difficoltà tutti i lavoratori che hanno faticato, prima a trovare un’occupazione e in seguito a vedersi corrispondere un salario che sia adeguato all’impegno.
2 le misure previste dal nuovo contratto
Si parla quindi, di una serie di novità che si riverseranno sul CCNL, di cui tutti potranno beneficiare. Innanzitutto è previsto un aumento pari a 240 euro in busta paga, per migliorare le condizioni economiche di tali lavoratori. Ma si prevede anche la possibilità di avere una tantum di 350 euro, da suddividere in tre tranche di importo uguale da suddividere nei prossimi 3 anni, nel mese di luglio.
Ovviamente questi sono gli elementi di cui si è discusso a livello economico, ma sono stati numerosi i punti affrontati. In particolare sono stati disciplinati i contratti a termine, si è chiesta una maggiore formazione per aumentare la competitività delle aziende. È stata poi promossa l’uguaglianza contrattuale tra uomini e donne.
4 anni di attesa
Per raggiungere finalmente dei risultati ci sono voluti ben 4 anni, un periodo di attesa veramente lungo. Una prima contrattazione era iniziata nel 2022, ma solo negli ultimi giorni si è finalmente arrivati a un punto cruciale e di sblocco della situazione.
Le parti impegnate nella contrazione hanno portato a termine un lavoro che ha permesso a tutti di raggiungere un risultato che sia soddisfacente e che faccia ripartire il settore.