Febbre e lavoro, in queste ore sei obbligato a rispondere: se non ti trovano ti licenziano in tronco
Ci sono ore in cui anche se si ha la febbre occorre rispondere per questioni di lavoro. Rischi di essere licenziato immediatamente.
Dobbiamo ammettere che ci sono posti di lavoro e posti di lavoro, ma ci sono anche lavoratori e lavoratori. Quando si firma un contratto di lavoro si è tenuti a seguire talune regole, che sono indispensabili per poter lavorare al meglio e per riuscire anche conciliare tutto il personale presente all’interno dell’azienda in cui si lavora.
Ovviamente tutto questo è indipendente dalla tipologia di azienda in cui si presta il proprio servizio, che sia grande o piccola.
Le regole a cui ogni dipendente deve sottostare sono dettate tanto dal datore di lavoro, quando dallo Stato Italiano che si preoccupa di vigilare sul corretto comportamento dei suoi cittadini, anche sul posto di lavoro. Ecco che allora anche nel caso in cui si sia affetti da un virus o si abbia la febbre, ci sono degli orari in cui occorre essere reperibili.
Sia chiaro, non ci riferiamo alla reperibilità pretendendo che tu, caro lavoratore, ti fiondi a lavoro nonostante la febbre a 40, anche se ci sono dei capi d’azienda che sono veramente dei piccoli dittatori. Ma devi comunque essere reperibile e ti spiegheremo il motivo.
Visite fiscali e orari
Se sei un dipendente, che tu sia impiegato nelle aziende pubbliche o in quelle private, ci sono degli orari in cui è possibile che i medici dell’INPS possano bussare alla tua porta e sottoporti alla visita fiscale. In precedenza gli orari previsti per i lavoratori pubblici erano diversi da quelli dei lavoratori privati.
Ma nel dicembre dello scorso anno le cose sono cambiate. Attualmente tanto per il settore pubblico, quanto per quello privato, sono previste due fasce orarie in cui i medici possono recarsi al domicilio del lavoratore. Quindi occorre essere reperibili dalle 10 alle 12 e dalle 17 fino alle 19. Nel caso in cui il dipendente non venisse trovato presso il tuo domicilio, rischierebbe delle severe sanzioni.
Cosa succede se non si è reperibili
Nel caso in cui il lavoratore si riveli assente alla visita fiscale, allora sono previste delle sanzioni, queste sono previste nella misura del 100% dell’indennità percepibile per i primi 10 giorni di malattia. Inoltre il 50% del restante periodo per la seconda assenza e il 100% per la terza visita.
La normativa vigente in merito, prevede che vi siano dei soggetti esonerati dal sottoporsi alla visita fiscale.