Disoccupazione, se non rispondi a questa chiamata devi rimborsare fino all’ultimo centesimo: occhio al telefono
Essere ufficialmente disoccupati comporta degli impegni verso lo stato che non possono essere presi troppo alla leggera. Vediamo quali.
Quando si perde il proprio lavoro, perché dimessisi o licenziati, o perché si è deciso di chiudere la propria attività autonoma, solitamente ci si reca ai Centri per l’Impiego proprio al fine di certificare il proprio stato.
In tal modo si rende ufficiale il nostro stato di disoccupazione, a prescindere dall’aver diritto o meno ai sussidi relativi, i quali sono, principalmente, due: la NASpI e la DIS-COLL. Semplificando un po’, possiamo considerare la NASpI come il sussidio di disoccupazione per i lavoratori dipendenti, mentre la DIS-COLL riguarda i collaboratori coordinati e continuativi.
Questi sussidi, fondamentali per poter sopravvivere tra un lavoro e l’altro, al fine di essere mantenuti sino al loro esaurimento, debbono essere accompagnati da determinate attività, nonché da specifiche condizioni, altrimenti vengono sospesi o addirittura persi.
Innanzitutto, com’è ovvio, non si può lavorare se si percepisce NASpI o DIS-COLL, a meno che il reddito da lavoro non sia inferiore ad una certa soglia: 8.500 € lordi annui per i dipendenti e 5.000 € lordi annui per gli autonomi. Da questi conteggi sono però esclusi i tirocini e le prestazioni occasionali.
Gli obblighi del disoccupato
Al fine di conservare lo stato di disoccupazione è però fondamentale per il cittadino presentarsi al Centro per l’Impiego quando questi viene convocato per partecipare alle attività concordate nel Patto di servizio personalizzato. Tra queste attività, ricordiamo, rientrano i servizi di sportello dei Centri stessi – ad esempio per la realizzazione e l’aggiornamento del proprio curriculum -, alcuni corsi di formazione e la partecipazione ad eventi tipo “career day“.
Non è possibile, per il disoccupato, saltare questi appuntamenti concordati, a meno che non vi sia un effettivo e reale impedimento: ad esempio una malattia o un infortunio.
Perdita della disoccupazione
Lo status di “disoccupato” viene meno quando tali obblighi non vengono rispettati. Non solo: la disoccupazione si perde anche trascorsi sei mesi dall’inizio di un nuovo lavoro come dipendente o se si inizia un nuovo lavoro autonomo che comporti il superamento del reddito-soglia pari a 5.000 € annui.
In quest’ultimo caso, cioè se si intende iniziare una attività autonoma e si è percipienti del sussidio NASpI, è possibile richiedere una anticipazione, in un unica soluzione, del sussidio residuo, come incentivo economico all’auto-imprenditorialità. Chiaramente però, nel caso in cui instaurassimo un rapporto di lavoro subordinato prima della scadenza del periodo per il quale l’indennità corrisposta in forma anticipata sarebbe durata se fosse stata erogata in forma mensile, l’indennità andrebbe restituita.