Partita IVA, pagare meno tasse legalmente è possibile: il mio commercialista ha usato un trucchetto geniale
Ecco come pagare meno tasse con la partita IVA in maniera legale.
Per tutti coloro che sono in possesso di partita IVA è possibile poter pagare meno tasse in maniera assolutamente legale.
Per quanto riguarda i costi legati alla propria partita IVA è molto importante conoscere con la massima precisione possibile il proprio utile.
Ridurre il proprio reddito imponibile e di conseguenza i contributi da dover versare è possibile e soprattutto legale, anche se tale discorso non vale purtroppo per coloro che possiedono una partita IVA a regime forfettario.
Ecco dunque tutto quello che c’è da sapere per quanto riguarda il trucco per abbassare le tasse per i possessori di partita IVA.
Partita IVA: come abbassare il reddito imponibile e i costi scaricabili al 100% e parzialmente
Per poter calcolare il reddito imponibile di un titolare di partita IVA si deve fare riferimento al principio di cassa, mentre per tenere il più basso possibile il carico contributivo e fiscale bisogna monitorare l’andamento del proprio business. Tra i metodi principali per poter abbassare il proprio reddito imponibile vi sono l’essere a conoscenza delle spese deducibili e detraibili IRPEF, l’investire in sponsorizzazioni e in pubblicità, l’eseguire una pianificazione adeguata dal punto di vista fiscale o anche il conoscere i costi che si possono scaricare parzialmente o totalmente.
Proprio riguardo ai costi, quelli inerenti alla propria attività lavorativa sono tutti quelli che possono essere relativi ad una determinata attività professionale. I costi che si possono scaricare al 100% sono i seguenti: spese per il lavoro dipendente, acquisto di libri per aggiornamento professionale, acquisto di beni per l’esercizio della propria attività, acquisti di cancelleria e di materiale di consumo. I costi che si possono dedurre solo parzialmente sono invece i seguenti: le spese per le autovetture, le spese per la casa e per il proprio studio o ufficio, le spese per i telefoni, le spese per ristoranti e alberghi.
Gli oneri deducibili e detraibili dall’IRPEF: quali sono
Le imposte sui redditi che si devono versare direttamente possono essere ridotte scalando da questi ultimi alcune tipologie di spese. Un primo tipo di spese consiste negli oneri deducili dall’IRPEF: tra questi rientrano i contributi previdenziali, le erogazioni liberali per università ed enti di ricerca, gli assegni periodici per mantenere il coniuge separato o divorziato, le rendite o gli assegni alimentari.
Un secondo tipo è invece quello degli oneri detraibili dall’IRPEF. All’interno di questa tipologia possono rientrare le spese sanitarie eccedenti i 129,11 euro, le spese sanitarie per i disabili, le spese per l’istruzione secondaria e universitaria, le spese per le attività sportive che vengono praticate da ragazzi minorenni, le spese per i canoni di locazioni degli studenti universitari fuori sede o anche le spese per il risparmio energetico per il 65% in dieci anni.