Smartworking, tutti i pericoli nascosti del lavoro da remoto: se te lo propongono non lo accettare mai
Lo smartworking è pericoloso ce lo dicono gli attuali studi a riguardo. Se te lo propongono faresti meglio a non accettare assolutamente.
Da alcuni anni a questa parte abbiamo imparato a fare i conti con lo smartworking, ovvero la possibilità di offrire la propria forza lavoro da remoto. Una modalità di lavoro che sembra essere estremamente efficace, che permetterebbe di avere un’organizzazione migliore della propria attività senza il bisogno di doversi muovere di casa.
In Italia tutto è iniziato durante la pandemia Covid, sono stati molti ad imparare che potevano svolgere il proprio lavoro a casa, senza doversi recare in ufficio. Insomma, come si dice? Fare di necessità virtù? Probabilmente proprio questo è quello che è successo. Non ci si poteva muovere dalla propria abitazione e piuttosto che fermare l’operato di molti settori, compresa l’istruzione, si è deciso di lavorare da remoto.
Una modalità che con il tempo ha mostrato i suoi vantaggi, ha fatto sembrare la popolazione italiana molto più produttiva ed ecco che, in questa prospettiva, sono state molte le aziende a decidere di continuare nella stessa direzione. Quindi alcune di loro hanno deciso di cercare di far collimare la modalità in presenza con quella da remoto.
Ma adesso che gli studi vengono approfonditi, si scopre che in realtà la modalità in smartworking può essere più pericolosa di quello che sembra.
Una vita sempre più sedentaria
Il rischio maggiore che si corre lavorando sempre in smartworking è senza dubbio quello di avere una vita sedentaria. Non siamo un popolo particolarmente sportivo, ma poter lavorare da casa ci potrebbe portare ad essere ancora più sedentari di quello che già non siamo. Più del 30% delle persone che svolgono questa tipologia di lavoro non svolge sufficiente attività fisica, questo con tutti i rischi che ne concerne.
Una crisi questa che sarebbe maturata già nel periodo del Covid in cui, le restrizioni sociali ci hanno spinto a rimanere a casa per moltissimo tempo. Insomma, ci si dovrebbe sforzare nel dedicare almeno un’ora al giorno alla sana attività fisica.
Ma i problemi non sono finiti qui
La vita sedentaria a cui ci condanna lo smartworking si traduce, ovviamente in un aumento di peso, nello sviluppo di patologie come l’insulina resistenza di cui non si sentiva spesso parlare il passato. Tutto questo porta un annessa possibilità di sviluppare malattie cardiovascolari e diabete.
Infine, passare molto tempo attaccati a uno schermo si traduce in un peggioramento della vista e un aumento dei casi di emicrania.