Gravidanza e lavoro, quando annunciare la notizia al capo: solo se fai così mantieni il posto
Quando si è in dolce attesa, qual è il momento di annunciare la propria gravidanza al capo? Devi fare così per non essere licenziata.
Si sente spesso parlare di un mondo del lavoro che non offre spazio alle donne che decidono di avere una gravidanza. I dati di gennaio 2024 ci dicono che bene il 40% delle donne lavoratrici e mamme hanno deciso di lasciare il proprio posto di lavoro, per dedicarsi ad altre attività. Purtroppo le aziende vendono una donna come un vero e proprio peso, tanto più se è una mamma.
Un figlio richiede impegno, allo stesso tempo però anche il lavoro richiede lo stesso impegno. La paura del datore di lavoro è quella che una donna a partire dalla gravidanza non sia più in grado di svolgere il proprio lavoro in maniera efficiente, prenderà tanti permessi, spesso non sarà presente nel momento in cui l’azienda ne ha più bisogno.
Tutto questo fa in modo che la donna venga vista come un vero e proprio peso, non sono poche le storie di coloro che hanno annunciato al capo la loro gravidanza, e sono finite per perdere il loro lavoro.
A questo punto ci si chiede se ci sia un momento giusto nella gravidanza, in cui annunciare il proprio stato interessante al datore di lavoro, senza perdere il proprio posto in azienda. Questo a prescindere dal lavoro che si svolge.
come si comunica una gravidanza
Innanzitutto occorre fare delle distinzioni, ci sono ad esempio dei lavori considerati ad alto rischio per cui la comunicazione di una gravidanza deve avvenire il prima possibile. Ci sono poi lavori meno pericolosi, che permettono di lavorare fino a settimo mese, ovviamente però la gravidanza deve essere fisiologica, quindi non presentare problematiche.
Generalmente la presenza di una gravidanza dovrebbe essere anticipata verbalmente al datore di lavoro, e poi successivamente l’annuncio viene ufficializzato con raccomandata A/R all’azienda, oltre al certificato telematico di gravidanza da inviare all’Inps, a cui provvederà il medico curante.
Quando è il momento giusto di annunciarlo
Il D.Lgs 151/2001 prevede che la lavoratrice debba comunicare all’azienda il proprio stato di gravidanza.in genere si consiglia di aspettare la conclusione del terzo mese, quando il rischio di aborto spontaneo si riduce, fatta eccezione nel caso in cui si svolgano mansioni particolarmente pericolose. In questo secondo caso si potrebbe richiedere di svolgere delle mansioni alternative se possibile, per poi attendere al settimo mese per richiedere il congedo di maternità obbligatorio, ovvero ritardare il congedo per poter fruire della maternità dopo la nascita del bambino.
Nel caso in cui la donna svolga un lavoro particolarmente usurante o pericoloso verrà messa in maternità anticipata, soprattutto se la sua salute è quella del nascituro sono a rischio. In questo caso la documentazione dovrà essere inviata contattando l’Inps o l’Asl attenendosi alle indicazioni per le procedure.