Affitti, disastro per gli inquilini: il proprietario ruba 2100 euro sotto i tuoi occhi | Con questa firma può farlo davvero
Un vero disastro ai danni degli inquilini, basta una firma per vedersi rubare dal proprietario della propria abitazione ben 2100 euro.
Considerando un mercato immobiliare che presenta non poche problematiche, sono moltissimi gli italiani che decidono di affittare una casa, invece di acquistarla. In fondo possiamo ben dire che l’affitto presenta comunque una serie di vantaggi che l’acquisto non offre. Ma occorre anche considerare che non sono poche le famiglie che non possono proprio permettersi di acquistare una casa e quindi firmano un contratto di locazione.
Nonostante tutta questa premessa, possiamo affermare che, trovare una casa in affitto non è semplice, soprattutto se a lungo termine. Ad oggi è molto più comune che il proprietari di un immobile, decida di optare per affitti brevi che per molti sembrano essere meno rischiosi.
Ad ogni modo, soffermandoci sugli affitti lunghi, la procedura per la stipula e la registrazione del contratto è sempre la medesima. Innanzitutto si cerca un accordo che sia conveniente per entrambe le parti e successivamente si procede a mettere tutto nero su bianco. In un secondo momento il contratto viene registrato presso l’Agenzia delle Entrate.
All’interno del contratto, che generalmente viene scritto con formule standard che si possono trovare anche sul web, possono essere inserite una serie di clausole, che permettono alle parti di veder tutelati i propri diritti.
Le spese per l’affitto di un’abitazione
Quando si è in procinto di procedere con la sottoscrizione di un contratto di locazione, le spese da sostenere sono quasi sempre le medesime. Innanzitutto la registrazione, l’importo in questo caso, può essere diviso equamente tra inquilino e padrone di casa, o pagato da una sola delle due parti. Nell’ultimo periodo è molto utilizzata la formula della cedolare secca, che permette di ridurre i costi burocratici.
Ma le spese maggiori che l’affittuario deve sostenere sono quelle per il pagamento del deposito cauzionale e della mensilità corrente. Soffermiamoci però, sul primo.
Il deposito cauzionale, quando il proprietario dell’immobile decide di non restituirlo
In media gli affitti italiani hanno un importo di 700 euro. Il deposito cauzionale prevede l’affidamento di 3 mensilità al padrone di casa, quindi 2100 euro. Specificando che poi, le parti di un contratto hanno la possibilità di accordarsi in maniera autonoma, tale importo andrebbe a coprire eventuali danni all’abitazioni ovvero il mancato pagamento dei canoni di locazione da parte dell’inquilino.
Nel momento in cui quest’ultimo decide di lasciare l’abitazione, il locatario può decidere di non restituire il deposito cauzionale o di trattenerne una parte, perchè l’inquilino non ha restituito l’immobile in perfette condizioni, ovvero non ha rispettato le clausole del contratto stesso.