Poste Italiane, grave carenza di personale: aperte 4000 nuove posizioni lavorative | Basta un diploma e sei assunto
Tutto quello che c’è da sapere sul nuovo accordo siglato tra Poste Italiane e i sindacati, per un massiccio turn over.
E’ di pochi giorni fa l’accordo siglato tra Poste Italiane e svariate rappresentanze sindacali: Slp Cisl, Slc Cgil, Uilposte, Confsal, Failp-Cisal e Fnc Ugl.
L’intesa, secondo quanto riportano fonti sindacali, mira sia a stabilizzare sia ad incrementare le assunzioni, grazie a due precisi elementi inseriti nell’accordo di portata triennale (2024-2026). E subito, per quest’anno, si parla di ben 3.615 nuovi inserimenti full time. Vediamo quindi come tutto ciò risulterà possibile. L’elemento chiave che consentirà questa svolta è sostanzialmente l’incremento del turn over.
Come sappiamo, con turn over si intende il tasso di ricambio del personale assunto: fino ad oggi, le regole stabilite da Poste prevedevano un turn over non superiore al 40%. Ciò significa, detto altrimenti, che ogni dieci pensionamenti (o licenziamenti/dimissioni), al massimo erano consentite solo quattro nuove assunzioni.
L’accordo appena sottoscritto varia il tasso di turn over, al fine di favorire un maggior inserimento di personale. Nel triennio 2024-2026, sarà infatti incentivato un ricambio di personale sino al 75%, e questo porterà già a fine 2024 a quasi 4.000 nuove assunzioni. Si consideri che l’esodo di personale è, da parte di Poste, generalmente incentivato anche economicamente, soltanto che, sino ad oggi, a tali uscite non corrispondeva un numero equo di nuovi ingressi in azienda.
Nuove assunzioni grazie al turn over
Lo si definisce “efficientamento aziendale”: far uscire dall’azienda persone considerate obsolete ed in esubero rispetto alle attuali necessità, grazie ai processi di automazione.
Per la prima volta, però, i sindacati riescono a controbilanciare la spinta alla riduzione drastica di personale. Ma le novità non finiscono qui. V’è un ulteriore aspetto che infatti va evidenziato nell’accordo appena siglato, che trasformerà radicalmente l’assetto lavorativo di tanti impiegati.
Dal lavoro part-time al full time
Poste Italiane è una realtà nella quale i lavoratori part-time abbondano. E assai spesso si tratta di personale così contrattualizzato non su esplicita richiesta, ma per vecchie scelte strategiche aziendali. Con il carovita che, negli ultimi anni, si fa sentire sempre di più, il lavoro part-time è da considerarsi necessariamente una tipologia di lavoro decisamente povero.
L’accordo consentirà – a chiunque lo volesse – di poter riconvertire il proprio part-time, volontario o involontario che sia, in un contratto regolare a tempo pieno. Si stima, così sostengono i sindacati, che questa opzione porterà a ben 3.400 passaggi a full time, con grande beneficio per gli stessi lavoratori e per gli utenti finali.