Telecamere, se le installi qui rischi grosso: eliminale subito e attieniti alle regole prima di finire in prigione
Ecco cosa può succedere se si installano delle telecamere senza attenersi alle regole.
Novità rilevanti per quanto riguarda le telecamere e il delicato tema della videosorveglianza sul posto di lavoro.
Il Garante della Privacy ha voluto evidenziare quali sono al riguardo i limiti della legge attraverso la newsletter n. 523 dello scorso 21 maggio.
In particolare, il Garante della Privacy ha voluto rimarcare gli obblighi vigenti in quanto posto davanti al caso di un Comune che aveva videosorvegliato i dipendenti in maniera non propriamente legale.
Proprio in questo modo il Comune aveva finito con il raccogliere delle informazioni e dei dati personali di una propria dipendente che sono stati sfruttati a fini disciplinari, il che ha portato come conseguenza naturale alle segnalazioni da parte della diretta interessata.
I limiti alla videosorveglianza: il caso
Il Garante della Privacy ha deciso di intervenire direttamente in seguito ad una segnalazione da parte di una donna che si è vista sanzionata dal punto di vista disciplinare da un Comune italiano. La diretta interessata ha voluto denunciare la presenza inappropriata di una telecamera di videosorveglianza, che era stata installata senza le autorizzazioni necessarie.
La presenza della telecamera aveva finito con il rendere pubbliche alcune informazioni private della donna oltre anche ad alcuni presunti comportamenti sul luogo di lavoro: tramite tali registrazioni, il Comune aveva contestato alla sua dipendente alcune violazioni dei propri doveri d’ufficio come ad esempio il mancato rispetto degli orari di lavoro. Da qui la segnalazione da parte della lavoratrice in questione, che ha spinto il Garante della Privacy a chiedere le dovute spiegazioni al Comune: quest’ultimo si è difeso affermando come il dispositivo di videosorveglianza fosse già stato installato da un po’ di tempo nella zona di ingresso dell’edificio per motivi collegati alla sicurezza dei dipendenti.
L’istruttoria del Garante della Privacy
La newsletter del 21 maggio scorso è servita al Garante per la protezione dei dati personali per rimarcare nuovamente quelli che sono gli obblighi vigenti in materia di sorveglianza sul posto di lavoro. Bisogna sempre e comunque attenersi al rispetto dello Statuto dei lavoratori e della privacy dei dipendenti: in seguito alla segnalazione della donna di cui si è parlato il Garante della Privacy ha potuto constatare come il Comune non avesse osservato le procedure relative alla videosorveglianza, utilizzando tra l’altro le immagini raccolte allo scopo di emanare contro la propria dipendente un provvedimento di tipo disciplinare.
Lo Statuto dei lavoratori (art. 4, comma 1 della legge 20 maggio 1970, n. 300) cui ha voluto fare riferimento il Garante della Privacy stabilisce come gli impianti e i dispositivi di tipo audiovisivo possano essere installati solo e soltanto per motivazioni legate alla produttività e alla tutela del patrimonio dell’azienda oltre che alla sicurezza sul posto di lavoro.