Google, ora per fare le ricerche devi pagare: prepara il portafoglio | È un vero e proprio ricatto
Da questo momento in poi per fare le ricerche su Google dovrai pagare. Cambiano completamente le regole delle ricerche online.
Quante ricerche svolgiamo su Google quotidianamente? Siamo convinti che andando a controllare la tua cronologia, anche oggi hai proceduto con numerose ricerche con il tuo motore di ricerca di fiducia. Si tratta di una realtà ormai comune veramente a tutti, qualsiasi notizia di cui si ha bisogno, si va a cercare sul web, per avere una risposta in maniera veloce e per poter placare la nostra curiosità in qualsiasi ambito.
Ma chi frequenta le pagine web, saprà benissimo che ci sono i siti web hanno a volte dei meccanismi a dir poco particolari. Tra di essi, quelli che fanno discutere attualmente sono i comunissimi cookie.
Quest’ultimi come molti sapranno sono delle autorizzazioni, che permettono a Internet di controllare quelle che sono le abitudini di ricerca, alla fine di selezionare tutti gli argomenti di maggiori interesse, personalizzando le argomentazioni della navigazione sul web. Mentre alcuni tendono ad accettarli sempre, altri invece tendono a rifiutarli.
Ecco, proprio questo modo di fare è stato ciò che ha fatto scattare negli amministratori delle pagine web, l’idea di far pagare un determinato importo per riuscire a continuare a navigare sulla pagina stessa.
Sempre più pagine saranno a pagamento
L’idea era partita da Facebook, il buon caro Meta, aveva avuto una grande idea, quella di rendere alcuni contenuti a pagamento, mentre invece altri sarebbero stati completamente gratuiti. Questo però aveva suscitato non poche polemiche, soprattutto si temeva per quello che riguarda la privacy dei dati che venivano raccolti dal sistema di navigazione.
Attualmente il sistema di pagamento viene utilizzato soprattutto dai quotidiani online. Alcuni contenuti vengono resi non visibili gratuitamente, dalle piattaforme e occorre procedere con un abbonamento per continuare a leggere. Qualcosa che attualmente non piace agli internati.
Si continua a temere per i propri dati
Le perplessità in merito continuano ad essere veramente moltissime. Innanzitutto gli internauti non sono di certo contenti di dover pagare un importo anche minimo per continuare a navigare. Ma il vero problema è che si teme per i dati personali di coloro che utilizzano le pagine web.
Si teme che questa raccolta dei dati sia eccessivamente invadente, che utilizzano internet quotidianamente si trovino nella posizione di veder violata la loro privacy. Proprio per questo motivo si chiede una revisione di tutto ciò che riguarda tale aspetto. Si attendono sviluppi in breve tempo.