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Risparmio, scoperta la cifra che ti salva la pensione: se a 30 anni hai questo conto in banca puoi stare tranquillo

Piano di risparmio
Risparmiare qualche soldo per la pensione – StockAdobe – jobsnews.it

Quanto bisogna aver già risparmiato a trent’anni per ottenere una buona integrazione alla nostra futura pensione? Facciamo i calcoli assieme.

Le pensioni delle nuove generazioni, lo sappiamo, saranno decisamente basse. Con il sistema totalmente contributivo attualmente in vigore, infatti, ciò che verrà percepito come assegno previdenziale sarà commisurato esclusivamente a quanto si è versato negli anni.

Si stima addirittura che un attuale trentenne, il quale dovrà lavorare – secondo le attuali norme – circa una quarantina di anni ancora, avrà una pensione inferiore all’ultimo stipendio percepito come lavoratore di almeno il 33%. Ciò comporterà una drastica riduzione dei suoi consumi, a meno che non vengano presi sin da subito dei provvedimenti.

In altre parole, per mantenere lo stesso tenore di vita di adesso anche in futuro, quando saremo in pensione, è necessario iniziare a risparmiare il prima possibile. Perché prima si comincia, meno sforzo economico si fa e maggiori risultati si possono ottenere.

Stime recenti ci dicono che, a trent’anni, sarebbe opportuno riuscire ad aver risparmiato già, all’incirca, una quantità tale di danaro da essere equiparabile almeno al proprio reddito annuo. Pertanto, se la RAL è pari a 30.000 €, altrettanto danaro dovrebbe essere già stato accantonato e “messo a valore”.

Quanto capitale accantonato è necessario a 30 anni

La cosa interessante è che la somma già messa da parte, se ben investita, può generare un interesse composto annuo almeno pari al 2/3%, il che fa crescere il montante – nei successivi 40 anni – in modo esponenziale. Ciò significa che a 70 anni, partendo con soli 30.000 €, potremmo contare su una somma tra i 65.000 € e i 97.000 €.

Se consideriamo una aspettativa di vita, nel 2064, più o meno simile alla nostra, ossia tra gli 80 e gli 85 anni, ciò significa poter fruire di un assegno annuo integrativo della nostra pensione pubblica, per dieci anni, di almeno 4500 €.

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Signora anziana che può contare sui propri risparmi messi a suo tempo da parte – Depositphotos – jobsnews.it

Quanto accantonare negli anni successivi

Il ragionamento che sin qui abbiamo presentato non presuppone alcuna integrazione, negli anni successivi, al nostro capitale risparmiato, il che ovviamente non è affatto detto che accada. Ciò significa, in realtà, che la somma su cui potremmo contare alla pensione sarà probabilmente ben più alta.

E se a 30 anni non avessimo ancora messo da parte nulla? Niente paura: si è sempre a tempo a rimediare. Ovviamente, le somme da avere a riserva fruttifera a 40, 50 o 60 anni dovranno necessariamente essere più alte dei 30.000 € dell’esempio precedente, poiché avremmo dinnanzi meno anni per “far lavorare” il nostro capitale.