Truffa del parabrezza, se vedi questa banconota vicino ai tergicristalli dattela a gambe: devi chiamare subito il 112
La fantasia dei malviventi non ha veramente limiti. Scopriamo quali sono le nuove truffe più diffuse nei quartieri delle nostre città.
Ladri e truffatori, è noto, ci sono sempre stati. E sempre hanno escogitato strabilianti raggiri per riuscire a distogliere i malcapitati, così da poter accaparrarsi la refurtiva e dileguarsi senza troppi problemi.
Se non fosse spregevole quello che fanno – perché rubare le cose degli altri, oltre che un reato, è anche un gesto orrendo di per sé – la loro astuzia nell’inventarsi le più impensabili trovate andrebbe veramente premiata per la estrema creatività.
Negli ultimi tempi sono tornate di voga, nelle nostre città, alcune truffe “tradizionali”, ossia che non prevedono, per la loro messa in opera, alcun utilizzo di dispositivi digitali o della rete. Vediamo un po’ più in dettaglio di che cosa si tratta, in modo da essere preparati qualora le circostanze si facessero sospette.
Il primo raggiro che vogliamo presentare è quello cosiddetto delle “monetine”. Sostanzialmente, il malcapitato – in genere però son più le donne le vittime di questa truffa – si trova nei pressi della sua auto tranquillamente parcheggiata, quando vede a terra, assai vicino allo sportello del guidatore, un gruppetto di monetine abbandonate.
La truffa delle monetine
La posizione a terra del piccolo tesoro è piuttosto strategica, perché esso deve essere facilmente visibile solo nel momento in cui il truffato o la truffata apre la portiera. D’istinto, la reazione del proprietario del veicolo è quella di poggiare la propria borsa o borsello sul sedile del passeggero, al fine di chinarsi e procedere a raccogliere gli spiccioli.
Ed è a questo punto che, veloce come un razzo, il delinquente si introduce furtivamente nell’automezzo aprendo lo sportello anteriore destro e porta via tutto quello che è rimasto lì incustodito: in un attimo, il ladruncolo si è già dileguato.
La variante del parabrezza
Una variante di questa truffa sta prendendo piede anch’essa, ed è quella cosiddetta “del parabrezza”. Nella sostanza, l’idea che ci sta dietro è la medesima, ossia quella di utilizzare la rapidità nell’afferrare la refurtiva, mentre il malcapitato è distratto da altro.
In questo caso però la distrazione non è dovuta alle monetine per terra, bensì ad una bella e vistosa banconota tra i tergicristalli sul parabrezza. In questo caso il furfante agisce in genere una volta che la povera vittima è già entrata in auto, ed è costretta a scendere per poter recuperare il danaro posizionato all’esterno. La borsa o il portafogli sono già stati lasciati in bella vista sul sedile del passeggero: bastano pochi secondi e il nostro malvivente si incamera tutto quello che trova.