Lavoro, si sposa e viene licenziata: 6mila euro di risarcimento alla lavoratrice
Maxi regalo di matrimonio per la dipendente che si sposa. L’azienda è costretta a staccare un assegno di ben 6000 euro.
E se il tuo datore di lavoro fosse costretto a staccare un assegno di ben 6000 euro per il tuo imminente matrimonio? Ti potrà sembrare strano, ma la realtà è proprio questo, puoi finalmente realizzare il tuo sogno d’amore e godere di un bellissimo regalo, che ti sarà anche piuttosto utile.
In fondo in un periodo storico in cui sulle partecipazioni indicano anche l’IBAN a cui, gentilmente far pervenire anche il regalo di nozze, questa notizia è letteralmente la svolta che in moltissimi si aspettavamo. Ma non cantare vittoria troppo presto, perchè scoprirai che la realtà è ben altra.
Innanzitutto chiariamo una cosa molto importante, nonostante alcuni datori di lavoro non siano propriamente d’accordo, i Contratti Nazionali Collettivi confermano che ogni singolo dipendente ha diritto ad alcuni giorni di permesso, soprattutto per motivazioni valide, come il matrimonio, appunto.
Quindi i datori di lavoro poco possono per contrastare questo diritto implicito dei loro dipendenti e se non rispettano tutto questo, rischiano anche di dover pagare delle sanzioni piuttosto salate. Insomma, inutile fare i gradassi, la legge prevede per datori di lavoro e dipendenti, tanto doveri che diritti, entrambe da rispettare.
Gli scenari che spesso si presentano
Inutile affermare che l’Italia in tema di diritti dei lavoratori è ormai indietro anni e anni luce rispetto ad altri paesi europei e nel mondo intero. I diritti dei lavoratori troppo spesso vengono calpestati, non rispettati a volte bistrattati. Se poi si tratta di lavoratrici, nemmeno a parlarne.
La donna che oggi lavora quanto è più di un uomo per molte aziende è un vero e proprio peso. Lei che si vuole sposare, che vuole essere donna e mamma allo stesso tempo. Insomma, proprio quella donna che va in maternità per 5 mesi e poi chiede permessi per i bambini che stanno male. Proprio lei spesso è costretta a far valere i suoi diritti, chiede un permesso per sposarsi e viene licenziata
Ce lo racconta la cronaca
Una dipendente porta in tribunale l’azienda che l’ha licenziata quando ha saputo che si sarebbe sposata. Una situazione che sembra essere paradossale, salvo poi scoprire che non lo è affatto. Ma la lavoratrice ha deciso di far valere i suoi diritti.
Ebbene l’azienda non solo è stata condannata a un risarcimento di ben 6000 euro, ma ha anche dovuto reintegrare la lavoratrice in un batter d’occhio.