Agenzia delle Entrate, ecco i lavoratori che evadono di più le tasse: attenzione a ciò che dichiari nel 730
Pubblicate su un noto quotidiano economico italiano le “pagelle fiscali” di lavoratori autonomi e professionisti: chi evade di più e chi meno?
Recentemente il Sole 24 Ore ha riassunto, in una classifica, la tendenza all’evasione fiscale del popolo delle partite IVA. Si tratta di un documento interessante, che mostra – attraverso l’analisi delle dichiarazioni dei redditi – quali siano le attività con partita IVA che presentano un tasso di inaffidabilità fiscale maggiore.
Va precisato comunque che tale classifica non deve essere intesa come una sentenza di condanna, cioè a dire, non è detto che chi svolge una professione mediamente inaffidabile per il fisco sia necessariamente un evasore.
Sta di fatto però che se si svolge una di tali professioni è possibile che Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza ci tengano maggiormente sott’occhio, anche se solamente per una questione statistica. Ma vediamo meglio nel dettaglio di chi stiamo parlando.
Innanzitutto partiamo dalle professioni considerate più affidabili. Sembra che a prestare maggiore cura nella compilazione delle dichiarazioni dei redditi siano le farmacie e gli studi medici, in entrambi i casi con percentuali di scostamento piuttosto basse (rispettivamente 25% e 25,9%). A seguire, tra le professioni più rappresentative, i notai (40,8%), i paramedici (42%) e i dottori commercialisti, ragionieri, periti e consulenti del lavoro (42,6%).
Le pagelle fiscali dei lavoratori autonomi
Tra i contribuenti con partita IVA considerati tra i meno affidabili, con un tasso pari al 70,6%, troviamo – come riporta il Sole 24 Ore – le associazioni e le organizzazioni. Con questi due termini ci riferiamo, probabilmente, all’ampio mondo del no profit, associazioni sportive dilettantistiche e realtà del volontariato incluse.
A salire nella classifica degli inaffidabili troviamo, tra gli altri, il mondo della pesca e dell’acquacoltura (71%). E’ probabile in questo caso che la “tendenza al nero” sia collegata alle modalità di transazione della merce nei mercati del pesce, dove circola molto contante.
Le professioni a rischio controllo fiscale
Per concludere la nostra carrellata sulle professioni maggiormente a rischio di controllo fiscale, soffermiamoci su quelle attività presenti sul podio di questa classifica sull’inaffidabilità fiscale. Al terzo posto troviamo le società che gestiscono gli impianti sportivi, con un 76,3% di tasso di inaffidabilità.
Al secondo posto troviamo quindi le società di noleggio auto, con il 77,9% di tasso di inaffidabilità. Infine, al primo posto, una attività generalmente lontana dalla retorica dell’evasione fiscale. Parliamo cioè delle lavanderie, le quali risultano imbattibili in termini di tasso di inaffidabilità fiscale, con un 78,5%.