Lavoro, il tuo capo questo non può più farlo: se lo becchi gli arriva una multa da brividi | Fai attenzione
Il tuo capo questo proprio non lo può fare, quindi se ti accorgi che qualcosa non va, hai diritto di farlo presente alle autorità competenti.
Siamo nel 2024 e ancora oggi in maniera quasi inspiegabile i diritti dei lavoratori non vengono rispettati nella maniera opportuna. Sono molti i fatti di cronaca che ci raccontano di uno sfruttamento dei propri dipendenti, mancato rispetto di quelli che sono i loro diritti essenziali.
Troppo spesso succede che il datore di lavoro crede di avere diritto su quella che è la vita dei loro dipendenti. Ma di contro sono molte regole che sono cambiate nel tempo e che ogni datore di lavoro deve rispettare in maniera precisa per evitare guai con la legge.
Particolare attenzione viene posta nei confronti della privacy del dipendente.alcune procedure all’intento di talune aziende, rischiano di minare quello che è la salvaguardia dei propri dati sensibili. Proprio per questo motivo uno specifico caso è dovuto intervenire il Garante della privacy, per riuscire a dare un’indicazione specifica.
È importante che ogni lavoratore che crede che i suoi diritti siano stati in qualche modo lesi, intervenga per difendere se stesso dall’abuso subito. Si consiglia quindi di prestare molta attenzione ad ogni piccolo particolare, per evitare che comunque la situazione arrivi ad un livello non gestibile dal lavoratore stesso.
L’intervento del Garante della privacy
Il garante della privacy ha il dovere di intervenire nel caso in cui vengano lesi i diritti di un qualsiasi soggetto. In particolare si è trovata ad agire contro una concessionaria che opera nel sud dell’Italia. In buona sostanza quello che avveniva era un trattamento illecito dei propri dipendenti, che si basava su un doppio sistema di controllo, il primo per quello che riguarda l’ingresso e l’uscita dall’azienda stessa, il secondo sulle pratiche che venivano attuate.
L’accesso ai programmi per la registrazione di questi elementi delle aziende, avveniva attraverso quelli che tutti conosciamo come dati biometrici. Un utilizzo improprio di tale strumento.
Dati biometrici e lavoro
Forse sono in pochi a saperlo ma per quello che riguarda l’utilizzo età di biometrici, ovvero l’utilizzo di Face ID e impronta digitale per il riconoscimento, in ambito lavorativo il provvedimento numero 338 del 6 giugno 2024 delinea quale sia il confine da non oltrepassare. Il trattamento in tali dati è vietato anche nel caso in cui sia lo stesso dipendente aver dato il permesso esplicito.
Proprio per questo, la concessionaria che utilizzava tali dati per l’accesso ai software è stata montata con ben 120.000 € di sanzione amministrativa.