Assegno di Inclusione sospeso: questo mese migliaia di famiglie non lo riceveranno per un motivo preciso
Migliaia sono le famiglie che questo mese dovranno fare a meno dell’Assegno di Inclusione. La misura sarà sospesa.
Nemmeno il tempo di abituarsi a questa nuova misura di sostegno al reddito che gli italiani si devono già rassegnare a farne a meno. La motivazione? Per moltissimi nuclei quello di giugno sarà il mese in cui l‘ADI verrà sospeso e ricominciare ad averlo sul proprio conto corrente, non sarà affatto semplice come si possa pensare.
Ma prima di tutto facciamo un passo indietro e cerchiamo di comprendere di cosa si sta parlando. L’Assegno di inclusione è la misura che è andata a sostituire il Reddito di Cittadinanza che ha permesso a moltissime famiglie di affrontare questi anni di difficoltà.
Questo almeno è ciò che tutti ci dicono, ma la verità è che si tratta di misure di sostegno molto diverse tra di loro. Infatti l’Assegno di Inclusione ha una regolamentazione leggermente differente rispetto a quella a cui si era abituati in passato.
Se per il reddito di cittadinanza era sufficiente avere un reddito che non raggiungeva una determinata soglia, per l’Assegno di inclusione le indicazioni sono leggermente differenti e i requisiti di cui essere in possesso sono differenti e molto più stringenti. Il tutto per fare in modo che ad avere accesso al sostegno economico sia solo chi, effettivamente, ne ha la necessità.
I requisiti e le regole generali
Le domande per poter avere accesso all’Assegno di inclusione sono state inserite nel sistema a partire dal 18 dicembre scorso. Le prime erogazioni di ADI si sono avute il 15 gennaio e ad averne diritto sono state solo le famiglie che presentavano taluni requisiti piuttosto che altri.
Per poter avere l’Assegno di inclusione non solo occorre rispettare il limite di ISEE, ma si rende anche indispensabile la presenza, all’interno del nucleo, di un minore, di un ultra sessantenne, ovvero di una componente disabile. Tra gli obblighi da rispettare per poter mantenere l’accesso al beneficio vi è anche il sottoporsi al colloquio presso i servizi sociali di zona.
Per chi partono i blocchi
Scade proprio a giugno il termine per presentarsi agli uffici dei servizi sociali. In linea teorica i cittadini dovevano essere convocati dai servizi sociali, ma se ciò non fosse avvenuto si sarebbe dovuto presentarsi autonomamente agli uffici. Per tutti coloro che non lo hanno fatto, è prevista la sospensione del beneficio.
Successivamente saranno previsti ulteriori incontri che andranno a cercare il percorso migliore per il nucleo familiare a seconda delle esigenze e dei loro componenti.