Pensione di vecchiaia, con soli 5 anni di contributi rimani a casa dal lavoro e stai tranquillo
Soli 5 anni di contributi per poter restare a casa ed avere diritto alla pensione. Se sei in lista ne hai diritto anche tu, ecco cosa sapere.
Ci sono alcuni lavoratori che con soli 5 anni di contributi hanno diritto ad accedere alla pensione di vecchiaia. Le regole generali ci dicono che occorre aver maturato minimo 20 anni di contributi, ma sono pochissimi coloro che conoscono quelli che sono i trattamenti che derivano dalla riforma Monti Fornero.
Secondo l’art. 24 del D.L. 201/2011 richiede soltanto 5 anni di versamenti. In questo specifico caso, quello che cambia è il minimo di età che passa dai classici 67 anni ai 71 anni previsti in questi specifici casi.
Un argomento questo che, vale la pena di approfondire considerando anche l’attenzione che moltissimi italiani pongono nei confronti di ciò che riguarda proprio l’aspetto pensionistico. Perchè sappiamo bene che nel corso degli anni, proprio sulla pensione si finisce per discutere veramente molto.
Le normative sembrano cambiare ogni volta, ma raramente vanno a favore di quelli che sono i futuri pensionati. Conoscere però la materia, permette di capire in che modo agire per andare in pensione a cuor leggero e non è certo qualcosa da sottovalutare.
Chi può sfruttare la regolamentazione dei 5 anni di contributi
La norma che viene proposta dall’art 24 del D.L. 201/2011 viene utilizzata solo nei confronti di coloro il cui assegno viene calcolato con un sistema interamente contributivo, in particolare ci si rivolge a coloro che hanno versato contributi fino al 1996. La pensione a 71 anni è una possibilità che viene offerta a tutti quei lavoratori che in maniera discontinua hanno versato contributi fino al 1996 e non hanno maturato il minimo contributivo.
Una normativa che va anche incontro a chi non ha maturato il minimo di contributi puri che dovrebbero essere almeno pario a 1,5 volte l’assegno sociale. Occorre tenere presente che il limite di 71 anni vigente adesso potrebbe andare incontro a delle modifiche per via della prospettiva di vita cambiata.
I contributi versati e la regolamentazione
Per quello che riguarda il minimo contributivo da raggiungere per poter godere del trattamento pensionistico a cui abbiamo appena accennato, sono sufficienti appena 5 anni di contributi, in cui però, non sono considerati quelli di disoccupazione, malattia o maternità. Il calcolo previdenziale viene effettuato per cumulo.
15 sono invece gli anni contributivi per quello che riguarda il computo dell’assegno pensionistico di vecchiaia. Requisiti questi che possono comunque essere sul cassetto previdenziale del cittadino che decide di godere del beneficio.