Truffa Agenzia delle Entrate, l’emergenza è partita: questa comunicazione è arrivata a tutti | Se la perdi ti svuotano il conto
E’ sempre bene dare un’occhiata alle comunicazioni ufficiali dell’ente della riscossione. Se non lo si fa, c’è il rischio di venir truffati.
Com’è noto, nel mondo digitale il rischio di venir truffati in qualche modo è sempre dietro l’angolo.
A nulla valgono, in molti casi, le mille precauzioni che siamo generalmente invitati a prendere, come l’istallazione di un buon antivirus sul proprio PC o il non fidarsi di comunicazioni – tramite email, SMS o Whatsapp – da parte di sconosciuti. Le menti criminali sono infatti costantemente all’opera, per escogitare trucchi sempre più raffinati al fine di carpire informazioni, dati o danaro dai malcapitati di turno.
Uno dei metodi più classici per truffare online è il cosiddetto “phishing“. Come riferisce il Commissariato di P.S. online, con questo termine si intendono i messaggi ingannevoli inoltrati via email. Il messaggio appare inviatoci da siti web – in genere di banche, e-commerce o simili – i quali richiedono l’accesso tramite credenziali (username e password).
Con la scusa di un problema informatico, l’utente viene invitato a digitare nuovamente i propri dati, collegandosi tramite link ad un sito “farlocco”, che simula molto bene quello originale. Una volta compiuta questa operazione, il malcapitato avrà consegnato i propri dati sensibili ai criminali della rete.
La comunicazione di Agenzia delle Entrate – Riscossione
Recentemente questa tipologia di truffa ha riguardato addirittura l’Agenzia delle Entrate – Riscossione. L’ente nazionale pubblico volto alla riscossione dei tributi ha infatti segnalato diversi casi, pubblicando un annuncio sul proprio sito web.
I malfattori hanno stavolta giocato veramente d’astuzia, ponendo come oggetto della mail falsa addirittura la seguente dicitura: RACCOMANDATA NR XXXXXXXX/24 PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO. Al posto delle 8 X, ovviamente, ogni mail presenta un diverso codice numerico variabile, così da indurre l’utente a pensare di aver ricevuto un avviso di riscossione coatta.
Occhio alle mail!
Nel corpo del messaggio la strategia subdola degli hacker prosegue, riportando ancora i dati dell’oggetto ed invitando a scaricare un file allegato o a collegarsi ad un link. Ovviamente, entrambe le operazioni possono gravemente pregiudicare la nostra sicurezza informatica.
L’invito, da parte nostra, è quello di verificare bene il mittente da cui certi avvisi partono. Ad esempio, per restare sul caso, le mail provenienti dall’Agenzia delle Entrate – Riscossione hanno la forma xxx@agenziariscossione.gov.it: è cioè il “dominio” che identifica il mittente pubblico. Nelle mail false, invece, molto spesso l’identificazione del mittente è nella parte antecedente la @ (ad esempio agenziadelleentrate-riscossione@xxx.xx, con un dominio assolutamente non convincente).